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 2002  febbraio 15 Venerdì calendario

BUONAMICI

BUONAMICI Cesara Fiesole (Firenze) Firenze 2 gennaio 1957. Giornalista tv. Del Tg5 • «[...] papà, il nobile fiorentino Cesare Buonamici [...] morto giovane. La figlia porta lo stemma del casato sul dito paffutello. [...] nata a Fiesole nella villa con oliveto di 200 ettari [...] è stata cresciuta dalla tata terziaria carmelitana. ”A 15 anni, a scuola dalle suore, vedevo il peccato dappertutto”. Steccava con trasporto nei cori della chiesa, finché le suore le dissero: ”Tu, mi raccomando, fai solo finta”. Lo zio medico la dissuase da Medicina. ”Mi dedicai alle Scienze farmaceutiche. Mi procurai un fidanzato con la farmacia, ma sfumò. Mi è rimasto il pezzo di carta”. Quasi per gioco fece un provino a Telelibera Firenze. Fu assunta e seguì le vicissitudini della testata assorbita da Retequattro, prima proprietà di Mondadori, poi di Sivlio Berlusconi. ”Alla Fininvest, la mia fortuna fu Confalonieri che mi chiese di seguire il congresso del Pri, mio debutto su una rete nazionale. Ma non è che entrai nell’ombrello protettivo di fedele”. Dopo il tran tram, Emilio Fede se l’affianca a Studio Aperto nelle dirette fiume per la Guerra del Golfo. ”Il volto maschile era Emilio, quello femminile io. Da allora non ho più paura di niente”. Approda al tg mentaniano di cui è nel manipolo delle facce. [...]» (Giancarlo Perna, ”Capital” ottobre 2001). «Ho cominciato un po’ per caso a Telelibera Firenze, agli inizi delle tv private. Allora ero giovane, facevo l’università. Mi presero. Si faceva un po’ di tutto. Sono stata la prima a proporre il quiz del vaso di fagioli. Me li ero portati da casa. Era tutto un fai-da-te, dal telefono aperto, al piccolo notiziario […] Arrivai a Rete 4 che era della Mondadori. E quando fu venduta a Berlusconi arrivai alla Fininvest. Il primo servizio lo feci su un congresso repubblicano a Firenze […] Io non sono passata mai in Rai, dove tutti sono ”in quota” di qualche partito. In Mediaset nessuno ti affibbia un partito […] A mio giudizio, è meglio che non si sappiano le idee politiche di un giornalista. Il pubblico del Tg5 non è composto solo da gente di Forza Italia. fatto di sinistra, destra, centro, anarchici e monarchici […] Dagli articolini che facevo per 15 mila lire l’uno, sulla ”Città” di Firenze, la voglia di lavorare non mi è mai passata» (Claudio Sabelli Fioretti, ”Corriere della Sera” 25/8/2002).