Franco Venturini Corriere della Seraî 15/2/2002, 15 febbraio 2002
Ogni giusto processo, e più che mai un processo per crimini contro l’umanità, dovrebbe poter contare su almeno due certezze: «Che la sentenza non sia fortemente influenzata da fattori extra-giudiziari, e che la Corte possa raccogliere il più gran numero di elementi a carico o a difesa dell’imputato
Ogni giusto processo, e più che mai un processo per crimini contro l’umanità, dovrebbe poter contare su almeno due certezze: «Che la sentenza non sia fortemente influenzata da fattori extra-giudiziari, e che la Corte possa raccogliere il più gran numero di elementi a carico o a difesa dell’imputato. Soddisfa questi requisiti, il procedimento dell’Aja? Non ne siamo sicuri [...] Alla fine i testimoni-chiave mancanti risulteranno di certo più numerosi di quelli accorsi all’Aja» (Franco Venturini).