18 febbraio 2002
Brillo Giancarlo, di anni 65. Da vent’anni proprietario di un bar con tabacchi, totocalcio e sedie di plastica scolorite in via Monte Fascia, all’angolo con viale Jonio, Roma, mansueto e gentile, stimato dal suo fornitore d’acqua minerale, definito dai clienti ”un pezzo di pane”
Brillo Giancarlo, di anni 65. Da vent’anni proprietario di un bar con tabacchi, totocalcio e sedie di plastica scolorite in via Monte Fascia, all’angolo con viale Jonio, Roma, mansueto e gentile, stimato dal suo fornitore d’acqua minerale, definito dai clienti ”un pezzo di pane”. Vita lineare, pranzo e riposino nella sua nuova casa da single, passava le sue giornate nel locale, che gestiva senza screzi con l’ex moglie Floriana e i due figli grandi Andrea e Simona. Una relazione forse finita con una trentenne appassionata di droghe. Alle 6 di domenica 10 uscì dal portone, scese le scalette del cortile, fece pochi metri sul marciapiede. Uno sconosciuto, nascosto dietro una siepe di pitosforo, gli balzò alle spalle e gli spaccò la testa con una mazza ferrata, lasciandolo pancia a terra, infagottato nel suo giubbotto blu, in tasca 1.030 euro. In un cortile lungo e stretto, tra la siepe e le finestre del seminterrato, in uno dei palazzoni scrostati dello Iacp in via delle Isole Curzolane, Montesacro, Roma.