Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2002  febbraio 18 Lunedì calendario

Brillo Giancarlo, di anni 65. Da vent’anni proprietario di un bar con tabacchi, totocalcio e sedie di plastica scolorite in via Monte Fascia, all’angolo con viale Jonio, Roma, mansueto e gentile, stimato dal suo fornitore d’acqua minerale, definito dai clienti ”un pezzo di pane”

Brillo Giancarlo, di anni 65. Da vent’anni proprietario di un bar con tabacchi, totocalcio e sedie di plastica scolorite in via Monte Fascia, all’angolo con viale Jonio, Roma, mansueto e gentile, stimato dal suo fornitore d’acqua minerale, definito dai clienti ”un pezzo di pane”. Vita lineare, pranzo e riposino nella sua nuova casa da single, passava le sue giornate nel locale, che gestiva senza screzi con l’ex moglie Floriana e i due figli grandi Andrea e Simona. Una relazione forse finita con una trentenne appassionata di droghe. Alle 6 di domenica 10 uscì dal portone, scese le scalette del cortile, fece pochi metri sul marciapiede. Uno sconosciuto, nascosto dietro una siepe di pitosforo, gli balzò alle spalle e gli spaccò la testa con una mazza ferrata, lasciandolo pancia a terra, infagottato nel suo giubbotto blu, in tasca 1.030 euro. In un cortile lungo e stretto, tra la siepe e le finestre del seminterrato, in uno dei palazzoni scrostati dello Iacp in via delle Isole Curzolane, Montesacro, Roma.