18 febbraio 2002
Lo Chiano Salvatore, di anni 33. Autotrasportatore torinese, Testimone di Geova, da cinque anni ogni mattina consegnava pane e dolci a una ventina di bar
Lo Chiano Salvatore, di anni 33. Autotrasportatore torinese, Testimone di Geova, da cinque anni ogni mattina consegnava pane e dolci a una ventina di bar. Sposato con Boscaro Patrizia, di anni 32, anche lei Testimone di Geova, da poco separato, era rimasto solo nell’appartamento di fronte a quello dei suoceri, in una palazzina bianca e rossa nei pressi di via Stradella. A ottobre era andata a vivere con lui la donna con cui aveva da tempo una tresca, Billeci Daniela, di anni 31, impiegata in una casa editrice, anche lei Testimone. Per farlo, costei aveva lasciato il marito G. Davide, altro Testimone, il quale dopo qualche protesta pareva tranquillo. Sabato 9 Lo Chiano si recò come tutte le mattine alla panetteria ”Spiga d’oro”. Alle 4 e 15 parcheggiò il suo Transit blu in seconda fila, accanto a un Fiorino malandato, scese e andò a prendere il primo carico. Non si accorse che lo sportello posteriore del Fiorino era spalancato. Proprio lì dentro era appostato uno sconosciuto alto, moro, snello. Costui aspettò che Lo Chiano gli ripassasse davanti con la cesta di plastica blu piena di pane e gli sparò: due colpi al braccio e all’addome, il terzo alla nuca. Sfilatini, pane di Rivalta e dolci rotolarono in avanti formando una lunga striscia. In corso Vercelli 28, Torino.