Cecilia Gentile su la Repubblica del 15/02/02 a pagina VII della Cronaca di Roma., 15 febbraio 2002
Roberto Macchionni, 67 anni, 130 chili di peso, uno degli ultimi selciaroli di Roma, mette sampietrini da quando aveva dodici anni
Roberto Macchionni, 67 anni, 130 chili di peso, uno degli ultimi selciaroli di Roma, mette sampietrini da quando aveva dodici anni. Tra l’altro ha realizzato piazza Vittorio, Santa Maria Maggiore, la Bocca della Verità, via Barberini, Castel Sant’Angelo. «Ancora adesso, quando vedo il risultato di una mia fatica, è una grande emozione. Perché io sono un artista e mettere i selci è un’arte che nessuno vuole più imparare. E’ per questo che certe strade cedono. Adesso fanno mettere i selci a tutti, ma questa gente non conosce neanche la curva del martello, fondamentale perché serve a comprimere la sabbia tra un sampietrino e l’altro. Ora lavorano col cucchiaio, senza passione, senza mestiere. Io, invece, ho preso pure gli schiaffi per imparare a far bene». La tecnica di Macchionni, da cinquant’anni, è sempre la stessa: un manovale prepara il letto di sabbia, lui e il figlio sistemano i sampietrini, un battitore, col mazzabecco (attrezzo di ferro alto più di un metro), comprime i sampietrini sul terreno. Infine tocca al sigillatore, che colma col bitume gli spazi tra un sampietrino e l’altro. Secondo il selciarolo, si tratta di un mestiere durissimo che richiede tanta forza fisica: «Un sampietrino pesa sette chili. In otto ore di lavoro se ne riescono a posizionare tremila, pari a trenta metri quadri di strada».