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 2002  febbraio 19 Martedì calendario

CABRINI

CABRINI Antonio Cremona 8 ottobre 1957. Ex calciatore. Con la nazionale ha vinto i mondiali 1982. Con la Juventus ha vinto sei scudetti (1976/77, 1977/78, 1980/81, 1981/82, 1983/84, 1985/86) e tutte le coppe: Campioni (1984/85), Intercontinentale (1985), Uefa (1976/77), Coppe (1983/84), Supercoppa (1984). 13° nella classifica del Pallone d’Oro 1978, 14° nel 1984, 23° nel 1983. dal 2007 allenatore della Siria • «Antonio Cabrini ha vinto tutto, gli scudetti con la Juventus e il Mondiale ”82. E ha avuto donne bellissime. [...] ”Ai tempi del Mondiale – racconta – dividevo la stanza con Paolo Rossi. Il problema era che c’era gente che non dormiva, come Tardelli, detto Schizzo, e Bruno Conti. Piombavano in camera nostra a tutte le ore, iniziavano a fumare e a chiacchierare. Arrivava Bearzot per mandare tutti a letto, ma anche lui faticava a prendere sonno. Risultato: si sedeva lì anche lui e per me e Paolo era finita. Il più odiato era Gentile, che sapeva dormire ovunque. Per dire, eravamo nello spogliatoio e diceva: dormo e mi sveglio tra 12 minuti. E ci riusciva”. [...] stato con donne famose [...] ”Una famosissima, all’epoca. Nessuno ci ha mai scoperti. Sonia Braga [...] la brasiliana, protagonista della soap opera ”Dancing Days”. Ha recitato anche nel Bacio della donna ragno. L’ho conosciuta a una cena a New York. A tavola non mi degnò di uno sguardo, ma una volta rientrati in albergo mi telefonò in stanza per chiedermi di raggiungerla. Quando giocavo, però, non ho esagerato con le donne: altrimenti sarei rimasto in campo la metà degli anni...”» (’La Gazzetta dello Sport” 13/4/2006). «Imprescindibile punto di riferimento dell’Italia nei tre Mondiali di Bearzot, dal ”78 all’86, nei quali raccoglie 18 presenze (con un gol all’Argentina) [...] Terzino sinistro modernissimo, uno dei più naturalmente portati all’attacco. Si fa difficoltà a trovargli un punto debole: corre e spinge, contrasta e tira, è elegante e potente. [...]» (Dizionario dei Mondiali, La Stampa). «Il suo nome è entrato di diritto nella galleria dei più grandi terzini sinistri italiani di tutti i tempi, al fianco di De Vecchi, Caligaris, Maroso, Facchetti e Paolo Maldini. Faccia da attore sotto i riccioli neri che fanno innamorare migliaia di teen-ager e gli procurano il soprannome di ”Bell’Antonio” e l’etichetta di ”fidanzato d’Italia” il suo matrimonio con la bionda romagnola Consuelo finisce nell’81 sulle copertine dei rotocalchi. L’ascesa nella Juve e in maglia azzurra è rapida. Di famiglia molto agiata (il padre ha grandi aziende agricole nel cremonese), muove i primi passi nella formazione locale e nell’Atalanta, da cui il club bianconero lo preleva nel ”76. Giocherà nella Juventus fino all’89 [...] Il suo sinistro è formidabile e abbinato alla potenza, alla velocità, al controllo di palla, alla grinta e all’abilità nel gioco di testa, gli consente di imperversare sulla fascia laterale del campo e di arrivare spesso al gol. Ne segna trentatré in 297 partite bianconere, in cui si afferma come un difensore tra i più completi del mondo. devastante il suo lancio in prima squadra con Trapattoni allenatore: specialmente nel successo in Coppa Uefa del ”77 dà una misura delle proprie capacità. Bearzot lo convoca in extremis, insieme a Rossi, per i mondiali l’anno successivo. sarà proprio il suo inserimento al posto di Maldera uno dei segreti di quella grande squadra che avrebbe meritato ben più del quarto posto finale. [...] Fa l’ultima parentesi della carriera nel Bologna [...]» (Dizionario del Calcio Italiano, a cura di Marco Sappino, Baldini&Castoldi 2000). «[...] ha imparato a mandare a quel paese, lui che era il calciatore della Juve tanto buonino e tanto carino, chi osa ricordargli l’unico madornale errore di una carriera esemplare. 11 luglio ”82. ”Non vorrà parlare ancora del rigore sbagliato nella finale del Mondiale di Spagna?!”. Proprio così. Ha mai pensato che peso avrebbe dovuto sopportare per tutta la vita se Rossi, Tardelli e Altobelli non ci avessero messo una pezza? ” un ricordo che non ho cancellato. Ho fallito una grande occasione sotto gli occhi del mondo. Pazienza, vorrà dire che il mio bagaglio di esperienze sarà più ricco. [...] Sono il contrario di Sacchi: per me è il modulo che deve adattarsi ai giocatori. Da loro pretendo il giusto rispetto, non è necessario darsi del tu [...] Il ricordo più bello della carriera? Tutti credono sia il Mondiale ”82. Invece è l’Albertoni, un torneo estivo per allievi che vinsi con la Cremonese. Oggi non esiste più”» (Gaia Piccardi, ”Corriere della Sera” 18/5/2001).