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 2002  febbraio 19 Martedì calendario

CAMPEDELLI

CAMPEDELLI Luca Verona 2 ottobre 1968. Imprenditore. Padrone della Paluani pandori. Presidente del Chievo calcio, che ha portato dalla serie C ai preliminari di Champions League • «Il 15 settembre del ”92 morì improvvisamente, a 61 anni, Gigi Campedelli, il presidente. Il nuovo presidente era già in casa, Luca, anche se aveva solo 23 anni. Ma era il più anziano dei figli, toccava a lui. Se l’aspettava tutto questo? ”No. Stavamo in C1, la B sembrava il massimo. Soprattutto, a quei tempi, avevo paura di sbagliare, di non essere all’altezza. Il calcio mi piaceva, ci avevo anche giocato, ero scarso, ma si trattava di prendere decisioni, scegliere uomini. Ho avuto la fortuna di trovare, in ditta come nel Chievo, collaboratori più anziani, più esperti. Mi hanno consigliato bene. Altrimenti chissà quante scemate avrei fatto [...] Io sono un tifoso e la penso come Nick Hornby: allo stadio si va per soffrire e si soffre anche quando si vince”. La passione del calcio gli viene dal Subbuteo, sogna di iscrivere la squadra al campionato inglese, è fiero della tifoseria: esigua ma corretta gli ha dato problemi ”una volta sola. In curva avevano messo uno striscione con su scritto: tifosi del Napoli, noi vi accettiamo. Due accette disegnate ai lati. Ma erano solo tre ragazzi che credevano di fare gli spiritosi. Sono andato a parlarci e l’hanno tolto subito”. Dice di sé: ”Sarei un genio se, potendo spendere 250 miliardi, decidessi di spenderne 10 e arrivassi alle soddisfazioni che per ora dà il Chievo. Ma io non ho 250 miliardi, spendo quello che posso e cerco di spenderlo bene. Sarà buon senso, ma è senza alternative, senza tentazioni. Anzi, trovo scorretto che si facciano confronti tra il nostro monte ingaggi complessivo che vale quello di Batistuta o di Recoba. Bisognerebbe anche aggiungere un particolare: che se un presidente a Roma o a Milano facesse la nostra campagna acquisti, sarebbe assediato sotto casa dai tifosi. Siamo dipinti troppo in positivo, finiremo per dare fastidio”» (’la Repubblica” 1/11/2001).