varie, 19 febbraio 2002
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CANNAV Candido Catania 29 novembre 1930, Milano 22 febbraio 2009. Giornalista. Per 19 anni (1983-2002) direttore della ”Gazzetta dello Sport” • «I miei inizi appartengono a un’epoca in cui erano possibili le favole
CANNAV Candido Catania 29 novembre 1930, Milano 22 febbraio 2009. Giornalista. Per 19 anni (1983-2002) direttore della ”Gazzetta dello Sport” • «I miei inizi appartengono a un’epoca in cui erano possibili le favole. A 5 anni sono rimasto orfano di padre e mia madre si è trovata a mantenere sei figli, tre maschi e tre femmine. Era una grandissima sarta, nel 24 lei, donna siciliana, andava a Parigi. Nel dopoguerra la situazione a Catania era gravissima, non sono mancati i periodi di fame, però vendendo le case di proprietà, mia madre è riuscita a farci laureare tutti. Io quasi: ho seguito il corso di laurea in Medicina, per quattro anni. In quel periodo amavo molto l’atletica leggera, la studiavo anche, mi ero formato una certa competenza, leggevo l’americano Comstock, allora un mito dell’atletica. Così un giorno all’Università uno del giornale ”la Sicilia” mi invitò a scrivere qualcosa. Ho iniziato nel 1948 a pubblicare, ai tempi dei Giochi di Londra, pezzi su Consolini, la staffetta giamaicana. E chi se la dimentica la busta blu del giornale con le 18.000 lire?. [...] La ”Gazzetta”. Che storia! Spedisco nel 54 una domanda a Gualtiero Zanetti, alla redazione romana, direttore era Ambrosini: mi piacerebbe lavorare per voi da corrispondente. Risposta: no. E scelgono un altro. Il corrispondente preso al posto mio è anche segretario del Catania calcio, mica una roba bella. Fatto sta che rimane implicato in uno scandalo legato all’arbitro Scaramella. Finiscono in B per corruzione l’Udinese di Selmosson e il Catania e lui viene cacciato. L’indomani stesso si fa vivo Franco La Ganga, il temuto segretario della ”Gazzetta”: ”Se può venire, saremmo lieti”. [...] Ero una figura atipica per la Gazzetta: funzionavo da corrispondente-inviato. Ma mi volevano fisso con loro in redazione. Prima chiamata nel 1962 quando Gino Palumbo passa al ”Corriere della Sera” diretto da Alfio Russo come caporedattore allo sport. Vieni a Milano? Ho due figli piccoli, dico no. L’ultima chiamata è del capodanno 1981, mi telefona Palumbo, dal 1976 direttore della ”Gazzetta”. Vieni a Milano? Scatta un consiglio di famiglia, mia moglie Franca, milanese, stava benissimo a Catania, lei è diplomata in danza spagnola, aveva aperto una scuola. Ma il voto dice: va bene, si va. Da caporedattore della ”Sicilia” passo a vicedirettore della ”Gazzetta” di Palumbo e tocco il tetto del cielo. Nel marzo 1983 divengo, dopo alcuni mesi da condirettore, direttore effettivo [...]» (Andrea Aloi, ”Guerin Sportivo” 27/10/1999).