varie, 19 febbraio 2002
CAPANNA
CAPANNA Mario Città di Castello (Perugia) 10 gennaio 1945. Politico. Già ”leader del Sessantotto”, è stato deputato ed europarlamentare di Democrazia proletaria. Da ultimo in prima fila nel movimento anti Ogm • «[...] Storico leader alla Statale, ritratto in mantello nero e megafono in mano, amico di Cohn Bendit, Sofri, Viale e Rudi Dutsche, compagno di Marco Boato, allora ufficiale di collegamento con Trento [...]» (Jacopo Iacoboni, ”La Stampa” 6/11/2005) • «[...] si iscrive all’Università Cattolica di Milano grazie all’interessamento di un prete del suo paese. Dopo l’occupazione della Cattolica da parte degli studenti (novembre 1967), viene espulso dall’università con Luciano Pero e Michelangelo Spada. Si iscrive alla Statale diventando ben presto il leader degli studenti. Il 7 dicembre 968 guida la contestazione alla prima della Scala. Quella sera è in cartellone il Don Carlo di Giuseppe Verdi. Il teatro è presidiato da duemila poliziotti che vestono elmetti e cappottoni. Da quattro giorni la città è effervescente, indignata per la repressione poliziesca della rivolta in uno sconosciuto paese lontano, giù al Sud, ad Avola: due morti, più di venti feriti. Operai delle grandi fabbriche hanno scioperato, studenti adolescenti hanno occupato le scuole, Il Movimento studentesco, con un tam tam di telefonate, manifesti e volantini, mobilita centinaia di giovani che occupano la Galleria. Capanna, alto, con la barba e il megafono, li arringa. Va addosso ai poliziotti: ”Siete tutti meridionali! Avete sparato sui vostri padri, sui vostri fratelli meridionali! Il potere vi usa, ribellatevi!”. Nel drappello di poliziotti immobili sottoposti al suo megafono, uno mostra segni di cedimento. Lo studente Capanna, alto e grosso, lo abbraccia. Il poliziotto accetta l’abbraccio e gli mormora: ”Io so cosa vuol dire, io sono di Lentini”, paese siciliano vicino ad Avola. In seguito diventa deputato ed europarlamentare di Democrazia proletaria. Pronuncia un discorso in latino al Parlamento europeo. [...]”»(’diario” 5/12/2003 - La meglio gioventù - Accadde in Italia 1965-1975) • «Avevo ventitré anni, studiavo alla Cattolica a Milano che era occupata fin dal novembre 1967 e nel maggio 1968 ero stato trasferito alla Statale perché fui espulso in gennaio dalla Cattolica. Naturalmente fui espulso per via della lotta. […] Se non vi erano momenti di lotta o di assemblea erano momenti bellissimi di svago, di amore, di gioia di stare insieme. vero, noi ci siamo divertiti da pazzi anche se le lotte furono faticose e costarono prigione, processi e denunce. Però era impagabile. Quella che nel Settecnto veniva chiamata la felicità pubblica che si ha quando le persone si mettono insieme. Ognuna pensa con la propria testa, ma si agisce insieme» (Alain Elkann, ”La Stampa” 10/5/1998).