Varie, 19 febbraio 2002
CAPOSSELA
CAPOSSELA Vinicio Hannover (Germania) 14 dicembre 1965. Cantante. Autore • «Chi l’ha seguito nel corso della sua carriera - iniziata nel 1990 con l’album All’una e trentacinque circa, sa che un cruccio ha sempre turbato i placidi sonni di Vinicio: quello di essere considerato dapprima un clone del grande Paolo Conte, e poi un’imitazione nostrana di Tom Waits, il poeta maudit della California. Accuse ingiustificate, in realtà, visto il caleidoscopico scintillìo di invenzioni, ispirazioni e partecipazioni che l’artista ha messo in piedi da un bel po’ di tempo a questa parte. Un manuale di eclettismo che Capossela sintetizza più o meno così: ”Ho scritto canzoni d’amore e di vita, a volte autobiografiche e a volte no. Ho preso a prestito musiche di altri, prime fra tutte quelle della Kocani Orkestar di Macedonia. Ho suonato insieme a Cesar Stroscio quella tipica musica d’assenza che è il tango, ovviamente di Annibal Troillo. Ho sonorizzato al pianoforte un classico del film muto come Tempi moderni e curato l’immaginario musicale di Scatafascio, la trasmissione tivù di Paolo Rossi. Tutto questo con il fine di dar vita alla mia personale concezione della musica: che è come una catena di gente che cerca di spegnere un incendio passandosi il secchio di mano in mano”» (Roberto Gatti, ”L’espresso” 12/10/2000).