Varie, 19 febbraio 2002
CAPPON
CAPPON Claudio Roma 9 luglio 1952. Manager. Dal dicembre 2009 vicepresidente dell’Uer, l’unione che riunisce gli organismi europei radiotelevisivi di servizio pubblico. Ex direttore generale della Rai (dal 21 giugno 2006 al 2 aprile 2009 e prima dal 9 febbraio 2001 al 14 marzo 2002). Suo padre Giorgio era il presidente dell’Imi ai tempi del crack dell’imprenditore chimico Nino Rovelli. Laureato in Economia, è da sempre un uomo dell’Iri. Messosi in evidenza all’Italstat di Ettore Bernabei. Predilige gli abiti scuri, ha fama di gran lavoratore (’Corriere della Sera” 10/2/2001). «Ha l’aria di un monaco buddista: freddo e tranquillo nel frenare iniziative troppo aggressive. All’annuncio della sua nomina tutti i giornali lo hanno definito con il medesimo e poco esaltante aggettivo (’grigio burocrate”). Ma nel primo incontro ufficiale con la dirigenza Rai, ha citato Franklin Roosevelt: ”La sola cosa di cui dobbiamo avere paura sono le nostre paure”, ha detto. E certo il presidente americano non era un tipo scialbo» (Denise Pardo, ”L’espresso” 22/2/2001). «[...] una persona che dell’azienda ha una certa consuetudine. E in effetti non solo Cappon di gente a viale Mazzini ne ha incontrata un bel po’, essendo già stato vicedirettore di Pierluigi Celli e poi direttore generale lui stesso, con Roberto Zaccaria presidente, prima di essere cacciato dal primo cda di centrodestra, quello di Antonio Baldassarre. Ma vi ha anche dei veri amici. amico di Giuliana Del Bufalo, che allora si occupava di comunicazione. Amico di Giancarlo Leone, del quale si fidava a tal punto che, da dg, praticamente Leone gli faceva da vice per tutto quello che riguardava il prodotto (pur senza esserlo formalmente), un incarico che oggi potrebbe ricoprire in via ufficiale. Amico stretto, soprattutto, di un pugno di dirigenti conosciuti quando erano tutti all’Iri o alla Fintecna. Manager che gli saranno certo di aiuto per ”riportare al centro la qualità del servizio e la scelta industriale di una tv del futuro” che gli augura il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni. Il quale è a sua volta buon amico di Cappon, un’amicizia tra famiglie romane che contano. Non va dimenticato infatti che il padre Giorgio era stato presidente dell’Imi (dimessosi in polemica con Andreotti allo scoppiare dello scandalo Imi-Sir) e in quella veste strinse amicizia anche con Tomaso Padoa Schioppa, allora direttore generale di Bankitalia [...]» (m.g.b. ”La Stampa” 22/6/2006). «Claudio Cappon, per fare un esempio legato al costume contemporaneo, non è un tipo da ”Cafonal” di Dagospia. Per dire: va in vacanza a Porto Ercole (quindi in un luogo pieno di personaggi fotografabili) ma in un appartamento di proprietà della famiglia. Niente cene da rotocalco. Niente scorribande notturne. Naturalmente anche Claudio Cappon, uomo Iri, figlio di Giorgio, che fu potentissimo presidente dell’Imi di area dc nella Prima Repubblica, ha le sue amicizie tra i personaggi famosi. Per retaggio familiare. Per frequentazioni di lavoro (vent’anni di Iri alle spalle). Per esempio, è amico di Corrado Passera, amministratore delegato di Banca Intesa. Di Andrea Monorchio. Di Enrico Micheli, ex Iri. Molto buono il suo rapporto personale con Corrado Calabrò, presidente dell’Autorità delle Telecomunicazioni. Ettore Bernabei se lo ricorda appena ragazzo. [...] per capire fino in fondo l’universo Cappon è bene non abbandonare l’area cattolica. Occorre partire da sua moglie Antonella, una vita insieme, una tranquilla casa romana vicino a piazza dei Giochi Delfici. Antonella Cappon è attivissima nel mondo del volontariato romano, soprattutto in quello che gravita intorno alla parrocchia di Santa Chiara (la stessa frequentata, per esempio, dall’ex governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio o da Maddalena Letta). Una sua battaglia è stata quella per garantire i finanziamenti per l’acquisto dei libri scolastici. Della stessa tempra la figlia Benedetta, 25 anni (gli altri due figli si chiamano Stefano e Francesca), candidata non eletta (solo 250 voti) nella lista della Margherita alle recenti elezioni per il XIX municipio romano. Infatti anche Enzo Carra è buon amico di Cappon e il neoministro Paolo Gentiloni ha con lui un rapporto molto franco. Ma Cappon non ha mai reciso i suoi legami con la Rai. Il contatto più continuo e forte è con Giancarlo Leone, amministratore delegato di Raicinema, per poco suo mancato vicedirettore generale nel 2001 (l’operazione fu bloccata dal presidente Roberto Zaccaria, che temeva, dopo la nomina di Leone, uno scatenamento di appetiti lottizzatori). Non per niente dal 2002 Cappon è consigliere d’amministrazione di Raicinema. Altro amico targato Rai è Pippo Baudo. E la recente nomina alla presidenza dell’Apt, l’Associazione dei produttori televisivi, gli ha aperto altri orizzonti non solo professionali: ottima intesa con Carlo Degli Esposti, Carlo Bixio, Matilde Bernabei, persino con un personaggio ”difficile” e non legato al centrosinistra come Luca Barbareschi. Raccontano all’Apt che abbia trovato il tempo di incontrare almeno una volta tutti i 63 associati per capire i problemi della fiction nostrana. Una pazienza bipartisan, insomma» (P. Co., ”Corriere della Sera” 22/6/2006).