Varie, 19 febbraio 2002
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Capriati Jennifer
• New York (Stati Uniti) 29 marzo 1976. Ex tennista. Vinse gli Australian Open nel 2001 e 2002, il Roland Garros 2001, la medaglia d’oro alle Olimpiadi del 1992 • «Era stata la tennista più precoce di tutti i tempi, con la semifinale del Roland Garros raggiunta nel 1990 a quattordici anni e tre mesi. L’autore e maestro di Chris Evert, Jim, l’aveva svezzata predicendole un futuro non meno brillante di quello di sua figlia. E i risultati giungevano, uno dopo l’altro, con le semifinali di Wimbledon e dello Us Open 1991, un match perduto di un filo, con una Seles ancora integra. Il risultato più clamoroso della bambina prodigio era stato tuttavia quello dell’Olimpiade, una medaglia d’oro che Steffi Graf riteneva sua proprietà, sfilatale con destrezza. Poi era giunta la contronda. Gli effetti dell’educazione mancata, dell’incapacità familiare a difendersi dalla ricchezza, i notissimi danni dello star system. E, subito dopo, la discesa agli inferi» (Gianni Clerici, ”la Repubblica” 28/1/2001) • «Il padre Stefano, brindisino, stuntman, emigrato in Spagna e poi in America; la madre Denise, hostess della Twa. Non aveva ancora disputato la sua prima partita da professionista (5 marzo 1990) e già aveva incassato assegni per 5 milioni di dollari per una linea di abbigliamento per teenager con il suo nome. Il mondo dorato del tennis: feste, ricevimenti, grandi alberghi, macchine e amici degli amici. Il luccichio dell’oro: quello degli sghei e quello olimpico, prima a 16 anni a Barcellona, battuta Steffi Graf. La crisi: una racchetta buttata a terra dopo essere stata eliminata al primo agli us Open. ”Non giocherò mai più”. La voglia di annientarsi: le cattive frequentazioni con gente che usava droghe, il furto di un anellino. La foto segnaletica in mondovisione, con una perfidia tutta americana, vedi Hugh Grant beccato con la simpatica Divine. Lo sfascio fisico: più chili, più grasso per difendersi dal mondo. La distruzione della famiglia: padre e madre che divorziano, lei che sta con la madre, ma poi, dopo la riabilitazione in California, si riavvicina al padre. Il ritorno al tennis: qualche passo avanti, molti passi indietro, poi le prime vittorie. La vita ritrovata, senza pressioni, divertendosi, questa volta: flirt con i colleghi, Alonso (un autentico playboy già fidanzato con Martina Hingis) e il belga Malisse. Infine il trionfo: il primo titolo dello slam a quasi 25 anni, con dieci anni di ritardo. E l’abbraccio a suo padre in un duetto di frasi da riprendere pari pari […] Papà: ”Conoscevo l’acciaio che sta dentro di lei”. Jennifer: ”Ora non dubiterò mai più di me. I sogni possono diventare realtà, se credi in te stessa. La carriera di un giocatore di tennis non è mai completa finché non vinci un titolo dello slam. Sono più forte di dieci anni fa. Questa non è un’altra vita, ma una nuova vita, una vita differente”» (Roberto Perrone, ”Corriere della Sera” 28/1/2001).