varie, 19 febbraio 2002
CAPUA
CAPUA Roberta Napoli 5 dicembre 1968. Conduttrice tv. Ex modella, Miss Italia nell’86, seconda a Miss Universio nel 1988. Nel 1992 a Retequattro e poi a Canale 5 per Nonosolomoda. Nel 1996 si imbarca sul Tappeto Volante e ci rimane per due stagioni. Poi, tra l’altro, Mattina in famiglia e Mezzogiorno in famiglia, su Raidue. A proposito di Miss Italia: «Ero così emozionata che non mi rendevo conto di quanto stava accadendo. Dopo tre giorni di levatacce e prove fino a notte fonda, ero sfinita dalla stanchezza. L’elezione è stata una sorta di liberazione, il tour de force era finito. Il successo me lo sono goduto più tardi. Solo dopo qualche giorno, a mente fredda, mi sono detta: però! [...] Sicuramente dà una mano, ma non basta per farsi strada in un ambiente di lavoro dove la concorrenza è fortissima. Per andare avanti ci vuole soprattutto fortuna, grinta e voglia di fare. Chi non ha questi requisiti è destinata a chiudere presto la propria carriera. Infatti basta vedere quante miss Italia, anche tra quelle elette negli ultimi anni, sono sparite nel nulla [...] Nel mondo del lavoro che ho frequentato finora, quella della moda e della televisione, l’essere donna è un privilegio, anche se ci sono delle colleghe che polemizzano spesso, perché i posti di rilievo li occupano solo gli uomini. Io, invece, sono contenta così [...] Quando facevo la modella, un fotografo tedesco cercò di sfondare la porta della mia camera d’albergo [...]». «Non speravo certo di lavorare nel mondo dello spettacolo. Mi immaginavo, invece, un futuro tradizionale, laurearmi in giurisprudenza e svolgere l’attività di avvocato [...] Quando facevo la modella, non avevo nessuna intenzione di lavorare in televisione.. Un giorno mi proposero di diventare l’annunciatrice di Retequattro. Accettai, ma in realtà non ho mai fatto la signorina buonasera. Rimasi in panchina per qualche mese, finché un giorno il direttore Michele Franceschelli mi affidò un piccolo programma che si intitolava Tg Cinema. Da lì partì tutto. [...] Sono un po’ permalosa, ma soprattutto impulsiva e questo, a volte, mi fa essere aggressiva. Divento irascibile quando sono stanca. Tutto mi dà fastidio e ho delle reazioni poco ortodosse. Arrivo persino ad essere sgarbata e a concedermi frasi per niente eleganti. Mi comporto come non vorrei. [...] Chi fa questo lavoro deve essere sempre duro, spietato, competitivo, menefreghista. Ma io non sono così infatti ogni tanto prendo qualche batosta [...] Se non ci si piace non si piace. Prima bisogna piacersi e poi arriverà un riscontro positivo anche dagli altri. [...] Non mi ritengo una persona avida [...]». Ha mai pensato di fare del cinema? «Beh, ne ho ricevute molte di offerte, però si trattava sempre di proposte ”indecenti”. Io non mi spoglierò mai davanti a una macchina da presa. Il cinema mi piace, ma vorrei interpretare un ruolo con un certo spessore e una storia interessante». Fidanzata da fine 2003 col nuotatore Massimiliano Rosolino. stata sposata tre anni con Giorgio Restelli: «La storia è entrata in crisi proprio quando ci siamo sposati. Prima avevo un’idea romantica del matrimonio. Pensavo che la convivenza potesse svilire il senso stesso del matrimonio, invece la realtà mi ha dato torto. Quell’esperienza mi ha fatto capire che solo con la convivenza si conosce a fondo un uomo» (Umberto Piancatelli, ”Oltre” n. 5/1999). «C’erano fra noi incompatibilità di carattere che, sotto la spinta dell’amore e a causa della mia giovane età, non avevo valutato. Ho imparato che tutto serve nella vita, anche gli insuccessi. Se oggi sono come sono è anche perché sono passata attraverso queste vicende. [...] Sono più consapevole, meno fiduciosa, forse, di quando avevo vent’anni, ma più corazzata, come è ovvio». In seguito ha fatto coppia con Tonino Cacace, figlio di Maria, fondatore del famoso Palace Hotel ad Anacapri. «Un giorno me lo vedo comparire all’improvviso in ospedale dove ero ricoverata per un intervento. Era riuscito ad arrivare a Roma da Capri in una giornata da ”lupi”, una di quelle giornate tempestose in cui non c’è una barca in mare. E invece lui era lì, aveva affrontato tanti disagi per stare con me pochi minuti. Lì per lì la cosa mi aveva scocciato. Mi dicevo: ci siamo visti per una sera appena e lui è già riuscito a sapere dov’ero... Poi ho capito che il suo interesse era autentico, e che io contavo davvero per lui [...] una persona seria, riflessiva, profonda, di grande cultura. Stargli vicino per me è stimolante. Lui ama la storia, ama l’archeologia... [...]». Diceva che gli piaceva soprattutto perché non era egoista. «Tutti gli uomini lo sono. Io almeno ho avuto quest’esperienza finora. Ti dicono che loro sono tanto sensibili, che le cose li colpiscono nel profondo... Ma essere sensibili vuol dire prima di tutto non colpire gli altri, non crede?». Ce l’aveva con l’ex Carlo Longari? «Può succedere che l’amore finisca. Persobalmente trovo che sia più serio dirselo subito piuttosto che trascinare le cose. Di solito sono io che cerco di chiarire, di recuperare. Ma poi mi rendo conto che non c’è più lo slancio, mi ritiro. Perché rendere squallida una storia che è stata bella?» (Flora Lepore, ”Chi” 4/7/2001). Di lui l’aveva colpita «l’estrema franchezza e l’assoluta semplicità. Per conquistarmi però un uomo non deve avere solo queste qualità, bensì un cocktail di caratteristiche. Deve anche essere intelligente, imprevedibile ed ironico [...] Se la sessualità non funziona, il rapporto è destinato a morire [...] Se uno è sicuro di sé, se sta bene con se stesso e si sente realizzato il segno dell’età passa in secondo piano. Eppoi non bisogna puntare tutto sul sorriso e sulla bellezza. Conosco donne che, nonostante non siano più giovanissime, conservano un fascino incredibile. [...] Ho pensato di togliermi il classico cuscinetto sul sedere che tutte le donne odiano, oppure farmi più grande il seno, però la paura è più forte della vanità. Quando la vanità sarà più forte della paura, sicuramente ricorrerò ai bisturi. Intanto cerco di vivere ogni età con serenità. [...] Divento una sorta di Otello quando le altre donne non si curano della mia presenza e corteggiano spudoratamente il mio partner. In quelle circostanze divento acidissima». Cosa le fa perdere la testa? «L’arroganza della gente e una spiaggia con un mare trasparente» (Umberto Piancatelli, ”Oltre” n. 5/1999).