Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2002  febbraio 19 Martedì calendario

Sempre più numerosi in Giappone i manager colpiti da una nuova forma di depressione legata alla crisi economica e alla perdita di posti di lavoro

Sempre più numerosi in Giappone i manager colpiti da una nuova forma di depressione legata alla crisi economica e alla perdita di posti di lavoro. La sindrome ha due varianti: "kitaku kyohi" (fobia del rientro a casa) e "shusha kyohi" (panico di tornare in ufficio). Le vittime sono soprattutto uomini (poche donne, tuttoggi, occupano posti di responsabilità). I medici, che negli anni Ottanta dovevano occuparsi di pazienti fisicamente esauriti dal troppo lavoro, non sanno come fronteggiare la nuova emergenza. Lo psichiatra Toru Sekija, 71 anni, uno dei pochi ad aver la formazione adatta a curare i manager depressi, accoglie ogni giorno nella sua modesta clinica di Hatsundai decine di pazienti: «Il sovraffaticamento produceva una sola vittima, l’impiegato. Le nuove forme di depressione destabilizzano la famiglia e il tessuto sociale. Alcuni malati si tappano in casa, altri scompaiono, altri ancora non hanno il coraggio di guardare in faccia i propri figli. Queste fobie li trasformano in zombie. Prima di varcare la mia porta, molti hanno pensato a suicidarsi».