19 febbraio 2002
Tags : Rae Carruth
CARRUTH Rae (Raelamar Theotis Wiggins). Nato a Sacramento (Stati Uniti) il 20 gennaio 1974. Giocatore di football
CARRUTH Rae (Raelamar Theotis Wiggins). Nato a Sacramento (Stati Uniti) il 20 gennaio 1974. Giocatore di football. «Ex promessa del football americano, riconosciuto colpevole dell’ideazione dell’omicidio dell’ex fidanzata, incinta di suo figlio, di avere sparato contro l’auto della ragazza e di aver tentato di distruggere la vita del bambino che stava per nascere. ” agile e scattante come nessuno”, dicevano di lui quando lo elessero miglior giocatore universitario del 1997, un wide receiver formidabile, imprendibile. Invece lo hanno preso una sera di gennaio del 2000 in North Carolina, nascosto nel baule di un’automobile. [...] Fosse stato riconosciuto colpevole di essere il killer, sarebbe diventato il primo professionista nella storia del football americano a entrare nella camera della morte. [...] Campione in forza ai Carolina Panthers, le sue giornate le passa sollevando quintali di pesi, isolato dagli altri novecento detenuti nel carcere di Mecklenburg perché anche qui, come già sui campi di football, lo considerano pericolosissimo. Si tiene in forma: la madre Theodry era convinta che la giuria lo avrebbe riconosciuto innocente e che il suo Rae sarebbe ritornato a giocare, a correre sull’erba sintetica, a inseguire avversari, palloni e dollari. Lo scenario, per lui, già dall’inizio del processo non era affatto rassicurante: un delinquente incallito, Brett Watkins, ha sostenuto di essere stato pagato da Carruth per eliminare la ragazza. Ha ammesso di aver affiancato in auto la Adams e di aver premuto il grilletto quattro volte. Facendo centro. Si è dichiarato colpevole per barattare l’iniezione letale con 50 anni di carcere. Per il killer, comunque, la Adams era una sconosciuta e il movente dunque non poteva che esser legato a Carruth. A peggiorare le cose c’era pure la registrazione di una telefonata: quella che ha fatto la vittima ferita alla polizia, mentre agonizzava in auto. Fra i lamenti aveva sostenuto che Rae Carruth l’aveva bloccata con la macchina, ostruendole la strada per permettere agli assassini di agire. La ragazza è morta un mese più tardi, dopo aver partorito il figlio di Rae. E nemmeno la latitanza dell’ex campione di football, finita nel baule di un’auto dopo una caccia su scala nazionale, è stata un bell’esempio da mostrare agli occhi di una giuria. [...] Rae Carruth aveva tutto ciò che si può desiderare dalla vita: la fama, un futuro solido, circa 60 milioni di lire assicurati ogni volta che scendeva in campo, una casa stile Hollywood e molte donne: anche due per volta, ricorda qualche ex compagno di squadra. Cherica Adams, la fidanzata, circolava su una Bmw da 60 mila dollari, vestiva Gucci, era una stimata agente immobiliare, affascinante e molto indipendente. bastato scoprire che l’agente immobiliare bella e felice era in attesa di un figlio del campione ricco e famoso per sbriciolare la trama della favola e trasformarla in un film horror. Rae, si è saputo durante le fasi del processo, aveva chiesto a Cherica di abortire. Insistentemente, prima con modi civili e poi con aggressività, con la spocchia dell’uomo che non vuole sentirsi rispondere ”no”. Anche la fidanzata precedente aveva abortito, recitano le statistiche: era successo nel 1998, dopo che Rae l’aveva minacciata di morte (un altro dettaglio non incoraggiante per la difesa). Ma Cherica voleva tenere il bambino e pare che Rae abbia perso la bussola pensando ai tremila dollari mensili che le a vrebbe dovuto passare per il mantenimento del figlio indesiderato. Così, forse, il campione di football ha fatto i suoi conti: ha preferito sborsarne 5 mila in un colpo solo. Con il vantaggio di non doverci pensare più. Mai più. L’America ha atteso il verdetto con l’ansia riservata al caso O.J. Simpson. [...] Un poliziotto ha dichiarato che la Adams era arrabbiata con Rae perché non voleva il figlio, e perciò la dichiarazione resa sotto shock non sarebbe attendibile. Un’altra ragazza giura che stava tubando al telefono con Rae al momento dell’agguato. A fronte di una trentina di testimoni a carico, precisi e implacabili, lo schema difensivo è francamente apparso un po’ fiacco. Ma, si sa, da queste parti è sufficiente il reasonable doubt, il dubbio ragionevole: una microscopica indecisione, una impercettibile falla nella testa di uno dei dodici giurati (otto uomini, quattro donne). Ma questa volta il dubbio ragionevole non ha bloccato la giustizia. A 26 anni, Rae Carruth deve scordarsi la carriera di idolo delle folle e pensare a come costruirsi una vita quando, a 46 anni, uscirà di prigione. Il North Carolina è lo Stato con la più alta percentuale di neri condannati, dopo il Texas. Un nero che uccide un bianco 67 volte su cento finisce sul patibolo. Quando un nero ammazza un nero, le possibilità scendono fino al 41 per cento. Cherica Adams era di colore ma le statistiche non sono servite da attenuanti» (Riccardo Romani, ”Corriere della Sera” 20/1/2001).