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 2002  febbraio 19 Martedì calendario

CARTER Rubin Delawanna (Stati Uniti) 6 maggio 1937. Ex pugile. La sua storia è raccontata nel film Hurricane di Norman Jewison, interprete Denzel Washington

CARTER Rubin Delawanna (Stati Uniti) 6 maggio 1937. Ex pugile. La sua storia è raccontata nel film Hurricane di Norman Jewison, interprete Denzel Washington. «Da peso medio questo ragazzo aveva un destro che parlava [...] Di quell’uragano nero si erano dovuti accorgere anche alcuni dei migliori medi degli anni ’60: il 20 dicembre 1963, a Pittsburgh, Carter aveva impiegato un solo round per mettere al tappeto Emile Griffith, futuro campione mondiale della categoria e indimenticato avversario del nostro Benvenuti. E nel curriculum non proprio immacolato si aggiunse anche una vittoria sul quotato George Benton, prima che il 14 dicembre 1964, alla Convention Hall di Filadelfia, per Carter si profilasse l’unica, attesa occasione do combattere per un mondiale contro il connazionale Joey Giardello. [...] Un match combattutissimo, con lo sfidante capace di colpire duramente il campione nelle prime tre riprese, fino a fargli sanguinare un occhio prima di trovarsi col famoso destro imbrigliato nella rete dell’astuto Giardello. Alla fine una sconfitta onorevole in 15 round. [...] Ed eccoci alla serata che avrebbe cambiato la vita di Rubin ”Hurricane” Carter. Erano le 2 di notte del 17 giugno 1966, un anno dopo l’assassinio di Malcolm X, due prima di quello di Martin Luther King: gli anni della violenza razziale. E fu proprio come ritorsione all’uccisione selvaggia di un nero che due uomini di colore penetrarono nel Lafayette Grill di Paterson ammazzando a pistolettate i due proprietari del locale. [...] Un terzo uomo morì più tardi; un quarto si salvò, ma perse l’occhio sinistro. Scene da film e da cronaca nera, con i poliziotti, accorsi sul luogo del delitto, alla ricerca della macchina bianca, notata lì vicino, sulla quale un’ora dopo furono fermati John Artis (alla guida) e Rubin Carter (sul sedile posteriore). Era l’inizio di una lunga inchiesta [...] prove che risulteranno poi discutibili, se non costruite artatamente. Dopo essere stati interrogati, rilasciati e ancora arrestati, nell’ottobre del ’66 Artis e Carter furono giudicati colpevoli e condannati a tre ergastoli a testa. Un verdetto razzista. [...] Due ragazzi che avevano trovato su una bancarella una polverosa copia della sua biografia convinsero Carter a scrivere a Dylan. Bastò una visita del ”menestrello” in carcere e una canzone memorabile (Hurricane, composta nel 1974) per trasformare Hurricane nell’eroe dei neri e dei diseredati. [...] Nel 1986 il giudice federale Lee Sarokin, in un’America in cerca di riabilitazioni sociali, riuscì a convincere la Corte Suprema a ritirare le accuse e a sentenziare che il processo era stato ”pesantemente influenzato dai pregiudizi razziali”. [...]» (’Sportweek” n. 4/2000).