Varie, 19 febbraio 2002
CARUSO
CARUSO Alfio Catania 17 marzo 1950. Giornalista • «Un giornalista di lungo e irrequieto corso e un mafiologo tanto controcorrente da essere stato costretto in passato a far valere le sue ragioni anche con la querela. [...] Condirettore del ”Messaggero” fino alla vendita del giornale da Montedison a Caltagirone, non è tipo da ristagnare nei posti che occupa. Anche [...] nel gruppo "La Nazione-Il Resto del Carlino" in veste di direttore editoriale, è durato pochi mesi. ”Andrea Riffeser ha l’abilità di svolgere simultaneamente le funzioni di direttore editoriale, direttore politico, grafico e capocronista dei suoi quotidiani. Potrebbe risparmiarsi molti stipendi accollandosi questi ruoli a tempo pieno. Peccato che ogni sabato sia costretto a staccare, preso da un’altra sua passione divorante: i cavalli”. Caruso dovette lasciare anche il suo primo lavoro milanese al ”Giornale” nell’86, per essere entrato in collisione con Silvio Berlusconi, il finanziatore. ”Il cavaliere voleva comprarsi i diritti di trasmissione del campionato di calcio, io scrissi che era un’assurdità poiché non possedeva neppure la diretta. Quando poi comprò il Milan scrissi un articolo irriverente nei confronti di Galliani. Montanelli ricevette molte pressioni, poi gli uomini di Berlusconi minacciarono di non dargli un finanziamento di 10 miliardi. Insomma capii che per me non era più aria”. Passò al ”Corriere della sera” come capo delle cronache italiane, scrisse un paio di commenti sulla mafia per dire che il maxi-processo aveva condannato i perdenti mentre la mafia vincente dei Riina era ancora fuori. Scrisse che se lo Stato continuava così si sarebbe arreso alla mafia, come più tardi sostennero in molti. ”Nando Dalla Chiesa mi attaccò su ”Società civile’ dicendo che m’ero legato ai mammasantissimi. Lo querelai e fu costretto a mandarmi una lettera di scuse. Poi tornò sull’argomento in un libro dal tono sfottente, io lo querelai di nuovo ma il tribunale lo mandò assolto riconoscendogli il diritto all’ironia. Mentre avveniva questo scontro, dentro ”Il Corriere’ si creò il vuoto attorno a me. E dovetti traslocare un’altra volta”» (Renzo Di Rienzo, ”L’Espresso” 25/5/2000).