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 2002  febbraio 19 Martedì calendario

CASTA Laetitia Pont-Audemer (Francia) 11 maggio 1978. Top Model. Attrice. Celebre in Italia per aver fatto da valletta in un Festival di Sanremo (e due figli con Stefano Accorsi) • «Negli Anni Cinquanta l’avrebbero chiamata pin up e certo non avrebbe sfigurato nei maglioncini di lana ristretta che resero celebre Lana Turner

CASTA Laetitia Pont-Audemer (Francia) 11 maggio 1978. Top Model. Attrice. Celebre in Italia per aver fatto da valletta in un Festival di Sanremo (e due figli con Stefano Accorsi) • «Negli Anni Cinquanta l’avrebbero chiamata pin up e certo non avrebbe sfigurato nei maglioncini di lana ristretta che resero celebre Lana Turner. Oggi invece hanno fatto fatica a trovarle una collocazione e una definizione. Top model fuori taglia, presentatrice fuori patria o attrice fuori parte, tutto un po’ troppo piccolo per il suo fascino incontenibile. Così lei, con la sua bellezza rinascimentale e il sorriso disarmante si è messa al di sopra di tutto, senza più bisogno di categorie spiegazioni. Semplicemente la più bella, la più erotica, come l’ha definita la Bild, Marianna, come hanno votato i sindaci francesi, L’immagine di un Paese, quanto basta per non avere più bisogno di paragoni. Laetitia Casta subentra a Catherine Deneuve ma richiama direttamente Brigitte Bardot (anche lei icona di Francia). Voluttà, fianchi morbidi, occhioni azzurri che sanno passare dalla versione ghiaccio a quella cerbiatto con rigogliosa impudenza. Dalla donna pneumatica del calendario Pirelli all’ingenua ragazzina sul palco dell’Ariston che stona Il ragazzo della via Gluck e dondola agrappata al microfono allungando le note de L’italiano di Cotugno. Quasi una sfida per tutte le polemiche nazionaliste sulla sua scelta (decisa e sostenuta da Fabio Fazio) per Sanremo. Giudicata inadatta perché straniera, rigida perché modella, fredda perché inesperta: critiche evaporate alla prima apparizione di Laetitia fasciata Yves Saint Laurent. [...] Una cascata di capelli su un corpo sano e rotondo che invita a sorridere [...] è stata scoperta su una spiaggia della Corsica, mentre prendeva il sole.[...] Per tre anni di fila (dal 1997 al 1999) è stata la protagonista dell’ambito numero speciale sui costumi di Sports Illustrated [...]» (Giulia Zonca, ”Specchio” 24/12/1999) • «Viso che emana freschezza e salute, la pelle di pesca, gli occhi blu da ragazzina un po’ selvatica brillanti di malizia, il sorriso che a volte mostra i denti appena un poco irregolari... [...] I francesi, non solo i parigini, la amano, sennò non l’avrebbero eletta Marianne ”99 [...] nel ”98 era stata eletta la donna più sexy dell’anno [...] è apparsa nuda sulla copertina di ”Elle” [...] Emergeva dalle acque, bella come Venere. [...] Il primo grande collega sul set è stato Gérard Depardieu in Asterix e Obelix contro Cesare, film che non si può certo dire impegnato ma che esaltava la naturalità quasi selvaggia della neo-attrice; poi, tra una Bicicletta blu resistenziale e una supereroica risorgimentale Luisa Sanfelice dei fratelli Taviani in televisione l’incontro [...] a inizio terzo millennio, con maestri come il portoghese Raoul Ruiz in Le anime forti e come Patrice Leconte in Rue des plaisirs» (Claudia Provvedini, ”Corriere della Sera” 12/9/2004) • «Anche se una parte di me è rimasta la quindicenne di un tempo, sono molto cambiata rispetto alla ragazzetta di Sanremo, non sapevo chi ero, cosa volevo, ero più fragile, chiusa. Adesso sono pronta ad aprirmi, dico quello che penso e quello che voglio, se voglio recitare recito, se voglio cantare canto. E non m’importa se lo faccio bene o male, ho imparato a fregarmene dei giudizi, voglio divertirmi, voglio la libertà di giocare con la vita […] Ho cominciato a lavorare a 15 anni, ho fatto anche cose che non mi piacevano. Sentivo una ribellione dentro, ma non riuscivo ad esprimerla. La nascita di mia figlia mi ha fatto crescere, prendere coscienza di me, finché un giorno ho deciso: voglio vivere, voglio essere felice […] Amo mio padre e mia madre, ma non sono d’accordo con l’uomo e la donna che sono. Tutti tagliamo il cordone ombelicale, è necessario. Io sono andata oltre, non ho solo tagliato il cordone ombelicale, ma ho preso in mano la mia vita […] I soldi non m’interessano, me li propongono e accetto, ma non sono un elemento essenziale. Certo, sono pagata bene, ho una vita privilegiata, ma ho sempre pensano che i soldi possano corrompere l’anima delle persone. Bisogna abituarsi a pensare di poter vivere con il necessario: una casa, un letto, il cibo. Credo che ne sarei capace» (Maria Pia Fusco, ”la Repubblica” 24/6/2003) • «Ogni tanto mi capita di raggiungere momenti estremi in cui mi guardo allo specchio e mi odio, ogni cosa che mi dicono mi fa esplodere, la depressione diventa disperazione. Meno male che in genere dura un giorno poi tutto passa. Forse dipende dall´età, forse a 25 anni il carattere non è del tutto formato. [...] Telefono a mia madre e mi sfogo con lei. [...] Ogni tanto faccio servizi fotografici, ho un paio di contratti da rispettare, ma mi lasciano molto tempo libero. Il mestiere di attrice mi piace, me ne sono innamorata dal primo film, mi sono ritrovata con mostri fantastici come Depardieu e Benigni, il set di Asterix era divertente e felice. Ma non è stato facile. [...] Ci sono tanti pregiudizi, si pensa che una modella sia solo immagine, che a malapena sappia parlare, figuriamoci recitare. Ti aspettano tutti, pronti a spararti addosso. Le modelle sono donne come le altre, possono leggere i libri, possono riflettere, andare in profondità. Oggi non ci sono più gli ideali di una volta, era bello quando i giovani pensavano di cambiare il mondo e di mettere i fiori dentro i cannoni. Siamo più realisti, ma anche oggi ci sono i valori. [...] Non mi piace mentire, in genere dico tutto quello che mi viene in mente. anche il mio difetto, non a tutti piace sentirsi dire la verità [...]» (Maria Pia Fusco, ”la Repubblica” 30/12/2003).