Varie, 19 febbraio 2002
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CELENTANO Rosita Milano 17 febbraio 1965. Figlia di Adriano e Claudia Mori • «[...] nel 1975 [
CELENTANO Rosita Milano 17 febbraio 1965. Figlia di Adriano e Claudia Mori • «[...] nel 1975 [...] apparve accanto all’illustre papà, alla famosa mamma al cugino Gino Santercole nel film Yuppi du [...] Nel 1987 il dimenticabile film Mak π 100 di Antonio Bido. Nel 1989 conduce insieme con altri tre figli d’arte (Danny Quinn, Gian Marco Tognazzi e Paola Dominguin) un biasimato Festival di Sanremo [...]» (M. G., ”TvSette” n. 8/1997) • «Paride Orfei, Jovanotti, Mario Ortiz, Gianmarco Tognazzi, Danny Quinn, Leonardo Pieraccioni, Pino Quartullo, Alessandro Gassman, Raoul Bova, Urbano Barberinbi. Se diamo credito alla stampa italiana la figlia maggiore del ”molleggiato’ è una maga Circe» (Claudio Sabelli Fioretti, ”Corriere della Sera” 6/5/2001). «I miei amori ufficiali sono tre. Paride Orfei: sono andata a vivere nel carrozzone del circo con lui; Jovanotti: come un giro al Luna Park. Adesso c’è Mario Ortiz, la mia più importante storia d’amore [...] La verità è che io sono una delle poche donne dell’ambiente dello spettacolo che cerca di non buttarsi via [...] Corteggio con gli occhi» (’Corriere della Sera”, 6/5/2001). «La più spumeggiante erede del Clan [...] sufficientemente molleggiata da ricordare il suo grande papà, al quale lei fa spesso riferimento: con gratitudine, affetto, lontana da suggestioni edipiche. [...] ”Quand’ero piccola i cronisti e i paparazzi chiedevano spesso a me notizie di papà. [...] Mi chiamo Celentano. Tutti credono che la cosa faciliti. Invece no. Alcuni ce l’hanno con papà, che dice sempre quello che pensa, e capita che si vendichino su di me o i miei fratelli. A certi provini non sono mai stata chiamata. Peccato. Ma la mia è una rabbia che passa velocemente. Non ho mai sgomitato per affermarmi. Le cose vengono. Certo, ho avuto momenti duri. Ma la famiglia mi è stata vicina. E poi sono fisicamente fortunata, a parte certi difettucci... [...] Ho cominciato a recitare con lui, in Yuppidù, avevo nove anni, poi ho cantato, nelle festicciole di famiglia. La mia è una famiglia allegra. Da piccoli, io, Rosalinda e Giacomo abbiamo sempre organizzato spettacoli, il papà e la mamma ci assecondavano. Per noi il mondo era quello. Trasformavamo la casa in studi di produzione, sala trucco, sala regia eccetera. Non abbiamo mai avuto l’idea del mondo adulto come noioso, grigio e triste. Ah, quello l’abbiamo sempre evitato”. [...]» (Pier Mario Fasanotti, ”Panorama” 7/9/2000).