Varie, 19 febbraio 2002
CELLI Giorgio
CELLI Giorgio Verona 16 luglio 1935, Bologna 11 giugno 2011. Etologo. Protagonista di fortunate trasmissioni televisive • «[...] docente di entomologia all’Università di Bologna, ha l’aria del santone, del profeta, del pastore, e un po’ anche dell’anacoreta, solo con i suoi libri e i suoi gatti. L’aspetto è eccentrico e dimesso, l’approccio cordiale e conviviale, l’accento, quello della sua terra, l’Emilia, il tono confidenziale, il piglio didattico. Parla degli animali come di vecchi amici con amabile semplicità e passione scientifica. [...] Quando, e come, nacque la sua passione per gli animali? “Quando, bambino, vidi una gatta allattare i piccoli e, poco dopo, una giovane contadina allattare il figlioletto”. Un corto circuito conoscitivo? “Un corto circuito conoscitivo”. I suoi maestri? “A quindici–sedici anni scoprii Darwin. Non un maestro: un santo protettore”. Altri maestri o santi protettori? “Un maestro alla lontana, l’etologo austriaco Konrad Lorenz. Nobel nel 1973”. [...]» (Roberto Gervaso, “Il Messaggero” 28/11/2005) • «[...] Non sono propriamente un etologo. Piuttosto un entomologo. Studio gli insetti, le api soprattutto, da un punto di vista scientifico. E poi i gatti, ma in questo caso mi considero un etologo da camera”. È un grande divulgatore del mondo degli animali, con decine di libri al suo attivo, alcuni tradotti persino in giapponese. [...] Quando era bambino, sfollato insieme alla famiglia da Bologna, stremata dai bombardamenti alleati, la sua prima gatta - chiamata Giuditta per quel suo artiglio sempre affilato, che richiamava alla memoria la tragedia di Oloferne - sfornò 4 gattini morbidi e arruffati. “Da quell’episodio nacque tutta la mia passione per il mondo animale e per i suoi misteri”. [...]» (Paolo Ligammari, “Specchio” 11/12/1999).