Varie, 19 febbraio 2002
CENTO
CENTO Paolo Roma 10 luglio 1962. Avvocato. Politico. Ex deputato dal 1996 (Verdi) • «Il prototipo più verace del pacifismo all’italiana, racconta così le sue immersioni nella periferia romana: ”Quando vado in borgata mi accolgono così: ”’a Piotta, noi in guera nun’ ce’ volemo anna’, perché poi a paga’ è sempre la povera gente”. La guera per Paolo Cento è un tabù. [...] Accento romanesco, Paolo Cento detto ”er piotta” (’nella Roma popolare le cento lire si chiamano così...”), è il campione del pacifismo più hard, quello dei centri sociali, un pacifismo che, per dirla con le sue parole, ha come simboli due combattenti: ”I miei modelli? Il subcomandante Marcos e ovviamente Che Guevara”» (’La Stampa”, 6/11/2001). «Anche i Verdi possono diventare fumosi come certi politici che loro stessi dicono di detestare. [...] Un’ascesa, quella di Cento, che racconta bene lo spirito dei tempi, l’aria che tira nei Verdi. Diversissimo dai padri fondatori, personaggi compassati e appassionati di ambiente come Massimo Scalia, Gianni Mattioli e Alexander Langer, Paolo Cento è invece l’amico dei centri sociali e dei Disobbedienti, il pacifista senza se e senza ma, il romano che non disconosce i nomignoli della gioventù (in romanesco la ”piotta” sono le cento lire), il confezionatore di burle simboliche, come quando si lanciò verso Silvio Berlusconi con una bandiera arcobaleno nell’aula di Montecitorio, guadagnando quindici giorni di espulsione. O come quando si presentò davanti a palazzo Chigi, abitato allora da Massimo D’Alema, "lanciando" uno spogliarello di disoccupati alla maniera di Full Monthy. L’escalation di Paolo Cento sigilla simbolicamente una stagione, completa la mutazione dei Verdi che, dopo anni di oscillazioni [...] hanno deciso di affidarsi ad una doppia identità: un deciso recupero dei temi ambientalisti e una connotazione pacifista e no-global che prenderà corpo con una decisione di un qualche significato: nel tradizionale simbolo del "Sole che ride" sarà definitivamente inserita una striscia arcobaleno» (Fabio Martini, "La Stampa" 23/7/2004).