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 2002  febbraio 19 Martedì calendario

CERONETTI

CERONETTI Guido Torino 24 agosto 1927. Scrittore • «[...] Ha scritto di sé: ”Torinese per foglietto anagrafico, l’accento incorreggibile, i ricordi”. Dai quali estrarre ”i parenti ossessivi, il fascismo martellato e chiesa chiesa chiesa”. Poi ci sono stati i lampi dell’Antigone di Sofocle, le cattive traduzioni della Bibbia, il senso di colpa e il lampioncino davanti alle case di tolleranza. Della sua gioventù ”la cosa più spensierata era il tram. Il cinema era col contagocce, per molti anni puro e semplice miraggio”. [...]» (Pino Corrias, ”la Repubblica” 12/3/2006) • «Scrittore, studioso, traduttore, polemista: come definire Guido Ceronetti? [...] ha tradotto e commentato alcuni tra i libri più ostici (Qohélet o l’Ecclesiaste nel 1970, Il Libro di Giobbe nell’82) o più famosi (Il libro del Salmi uscito in prima edizione nel ”55, il Cantico dei Cantici vent’anni dopo), oltre a diversi classici della letteratura latina come gli Epigrammi di Marziale (1964), Le poesie di Catullo (1969), Le satire di Giovenale (1971). In Come un talismano (1986), che deve il titolo a un verso di Montale, Ceronetti raccoglie le sue traduzioni di singoli poesie dei grandi poeti moderni: da Kavafis a Eliot, da Machado a Rimbaud. Il Ceronetti saggista ha uno stile inconfondibile, ”apocalittico” e satirico, molto polemico nei confronti di ogni conformismo e di ogni forma di consumismo e particolarmente sensibile alla distruzione del paesaggio. I suoi brevi saggi, prevalentemente pubblicati sul quotidiano ”La Stampa”, sono raccolti in diversi volumi (Difesa della luna del ”71, La carta è stanca del ”76, La musa ulcerosa del ”78, La vita apparente dell’82, Albergo Italia dell’85). Nel Silenzio del corpo del ”79, Ceronetti espone la sua poetica rivendicando il carattere terapeutico della verità: ”Faccio il medico cercandola”. In Un viaggio in Italia. 1981-1983 dell’83, l’autore parte da una nuova ”passione per l’Italia... più severa, più dolorosa”, mentre L’occhiale malinconico dell’88 riprende l’amore per il viaggio, nel tempo e nello spazio, e dalla guerra di Spagna passa alla tragedia della Valtellina nel 1987. Il volume più recente, Cara incertezza (pubblicato da Adelphi all’inizio del ”97), raccoglie quarantacinque riflessioni brevi e brevissime su temi di ogni genere, che accostano con toni a volte durissimi, a volte commoventi, la Sindone e la Ferrari, la bomba di Hiroshima e la morte di Emanuele De Giorgi, il figlio di emigrati ucciso in Germania mentre proteggeva sua sorella durante il dirottamento di un autobus. Ancora più brevi, pungenti e paradossali (’Non bisogna avere che relazioni superficiali con chi respinge agli e cipolle”) sono gli aforismi raccolti nei Pensieri del tè (1987) e in La pazienza dell’arrostito. Giornale e ricordi (1990). Nel 1973 Ceronetti ha pubblicato una favola, Aquilegia, che si ricollega a una sua grande passione, le marionette: per anni lo scrittore ha tenuto un teatrino con il quale ha messo in scena anche il Faust e La rivoluzione francese. Va ricordata di Ceronetti anche l’opera poetica raccolta nel libro di versi Compassioni e disperazioni. Tutte le poesie 1946-1986 (1987) [...]» (V.R., ”L’Espresso” 18/3/1999) • «’Ho scritto sui giornali per avere da vivere, ma il meglio di Ceronetti viene fuori dai versi” [...] Parole di Guido Ceronetti [...] che il padre immaginava ”candidato a una spugnosa miseria” [...] il ”pestigrafo” armato di basco nero sulla testa, che le cronache riescono malissimo a inquadrare: è infatti saggista, poeta, scrittore, traduttore (dell’Ecclesiaste, dei Salmi, del Vecchio testamento, di Giovenale, di Catullo, di Marziale), regista, impresario teatrale; e poi instancabile flagellatore dei pericoli del progresso e della tecnologia. [...] Infine, giornalista: ha cominciato durante la guerra, con racconti umoristici e pezzi culturali, e non ha mai smesso. [...] Come regista e produttore teatrale, ha cominciato nel 1970 insieme a Enrica Tedeschi, con il Teatro dei Sensibili, fatto di marionette e di ombre cinesi [...]» (Alessandro Riva, ”Sette” n. 38/1997).