Varie, 19 febbraio 2002
CHAILLY
CHAILLY Riccardo Milano 20 febbraio 1953 • «Con Claudio Abbado e Riccardo Muti fa parte della triade di direttori d´orchestra che onorano il nome dell´Italia nel mondo, dopo aver trascorso 14 anni alla direzione della Royal Concertgebouw di Amsterdam, ha conquistato un altro confortevole ”nido”: il Gewandhaus di Lipsia. La Lipsia patria di Bach e del primo Romanticismo di Mendelssohn, di Schubert, di Schumann, nella quale resterà dieci anni come Kappelmeister dell’orchestra sinfonica e General Director dell´Opera. Un duplice prestigioso incarico per un triplice profilo musicale, che offre un panorama vasto: 185 musicisti, la più grande orchestra europea, che si esprime nella musica di Bach, appunto, nel ”700-800 operistico e nella Sinfonica. Da cinque anni è direttore musicale e mente pensante, con Luigi Corbani, dell’Orchestra Sinfonica Verdi […] ”Lascerò la Royal Concertgebouw Orchestra fra due anni e saranno sedici in tutto. Sento una grande responsabilità, ma ho avuto fortissimo il desiderio di cambiare strada per non rischiare, non dico l’ovvio, ma il prevedibile. Sedici anni con una orchestra sono tanti, durante i quali sono nato a nuova vita, ho potuto dare e ricevere forse il meglio che un direttore d’orchestra possa desiderare. Con i miei musicisti di Amsterdam c’è un rapporto felice. Mi hanno nominato ”direttore emerito” e quindi continuerò a dirigere la ”mia” orchestra. Lipsia è una delle città che vanta una cultura musicale antica. L’Orchestra possiede un suono molto raro ed ha una tradizione invidiabile. Sono il ventesimo direttore e per me è un’emozione difficile da tradurre con le parole. Lipsia possiede una sala, costruita nell’82, tra le più belle al mondo. Per chi non la conosce, sembra una città distensiva, ma l’attività musicale è frenetica. Io mi propongo di rinnovare il repertorio, un po’ come ho fatto ad Amsterdam. Porterò certamente Mahler e Strauss, ma dovrò rispettare la loro grande tradizione, legata al Barocco e al Primo Romanticismo, mentre per il tardo Romanticismo mi aspetta l’amatissimo Bruckner. Ho scelto Lipsia per un´intuizione che ebbe Karajan, il quale, per primo, nell’86, mi invitò a Lipsia e mi esortò a ”sentire” le atmosfere magiche della città e della sua musica. In uno di quei suoi geniali momenti, mi disse: ”Ti invito a dirigere il Don Giovanni di Strauss, il Primo Concerto di Liszt e la Quarta di Schumann”. Con l’incoscienza che soltanto a quell’età si può avere, risposi: ”Che bel programma, maestro” e accettai con entusiasmo. Da allora mi porto dentro la grande umanità di questi musicisti, il loro suono di lucente bellezza. Nel dicembre 2001 ho diretto al Gewandhaus Romeo e Giulietta e la Quinta di Ciaikovskij. Dirigere l’orchestra sinfonica di Lipsia nella sua sede naturale è un godimento che non si cancella”» (Armando Caruso, ”La Stampa” 4/3/2002).