19 febbraio 2002
Tags : Jos Antonio Chamot
Chamot JosAntonio
• CHAMOT José Antonio. Nato a Concepcion del Uruguay (Argentina) il 17 maggio 1969. Calciatore. In Italia ha giocato con Pisa, Foggia e Lazio e Milan, sua caratteristica le frequenti espulsioni. Fa parte del movimento ”Atleti di Cristo”: «A diciannove anni mi avvicinai, grazie a mio fratello Daniel, alla Chiesa evangelica contro il volere dei miei genitori, ma fu nel 1995 che la mia conversione si completò. [...] Zè Maria, atleta di Cristo, saputo che ero credente, mi invitò a Bastia Umbra per una giornata dedicata interamente alla preghiera, c’erano anche Marco Aurelio, Junior e tutti i nostri familiari. Poi [...] mi recai al Palavobis per assistere alle prediche del pastore americano Benny Hinn: in quell’occasione presi coscienza della potenza di Dio e sentii la sua benedizione scendere sopra di me. Quella serata mi ha mutato profondamente: prima ero nervoso, ora affronto la vita con maggior serenità e umiltà. Non trascorro più ore davanti alla tv, preferisco leggere la Bibbia e pregare. Cerco di essere meno scorretto anche in campo perché sono perfettamente cosciente di essermi procurato in passato la fama di giocatore cattivo. Lo ero in effetti, a tutti quelli con cui ho sbagliato chiedo scusa. Ora però sono cambiato e pur praticando ancora un gioco duro, non sono più violento [...] Regalare una Bibbia è un bellissimo gesto, anche noi in Italia lo faremo. Abbiamo l’obbligo di avvicinare al Signore più gente possibile. Per questo qualche volta rimprovero un compagno che bestemmia, anche se in passato anch’io mi comportavo così. Ora penso che la squalifica degli allenatori per linguaggio blasfemo sia la decisione più importante presa dal mondo del calcio negli ultimi anni [...] Tutti siamo peccatori, io non sono nessuno per fare la morale agli altri. Certo, in passato mi è capitato di venir deriso dai compagni. Prendevano in giro Gesù Cristo, perché non dovrebbe succedere a me? Prima avrei reagito arrabbiandomi, ora non ci faccio più caso, detesto la confusione. [...] Da tanti anni, dal 1994, soffro al tendine di Achille di entrambi i piedi. Una sofferenza continua, mi sono rivolto a decine di dottori e ho sperimentato ogni tipo di terapia. Alla fine il medico che mi ha guarito del tutto è stato Gesù [...] Dopo la partita di Torino (l’ultima di Terim sulla panchina del Milan, ndr ), andai a Madrid dove un pastore mi predisse che avrei cambiato allenatore e che con il nuovo tecnico avrei potuto finalmente cominciare a giocare. Non ci credevo, poi tornai il martedì in Italia e in effetti era mutato tutto nella mia squadra. Non so se quello che è capitato a me si può chiamare un miracolo. Forse è soltanto un premio per la mia obbedienza a Dio» (Monica Colombo, ”Corriere della Sera” 2/12/2001).