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 2002  febbraio 19 Martedì calendario

Chan Jackie

• (Chan Kong-Sang) Hong Kong (Cina) 7 aprile 1954. Attore. «Sulla scena da oltre due decenni è considerato la più grande star fra i non hollywoodiani […] Ha conquistato il pubblico planetario con un’esplosivo cocktail di kung fu e umorismo, ovvero miscelando Bruce Lee e Buster Keaton» (Alessandra Levantesi, “La Stampa” 5/5/2003). «Il suo primo film risale al 1976, una parte minore a fianco di Bruce Lee. Per lui, allevato dai sette ai dicott’anni in un collegio dove stava dalle cinque del mattino alla mezzanotte a saltare, ballare e, soprattutto, a raffinare la sua conoscenza delle arti marziali, uno sbocco naturale. Ma Jackie Chan non voleva essere un altro Bruce Lee, non voleva essere l’ultimo dei campioni di Kung-Fu o di qualche altra disciplina emersi dalle produzioni di Hong Kong destinate ai mercati asiatici. Certo, se c’era da usare la sua specialità non era uno che si tirava indietro e a provarlo c’è una lunga lista di incidenti: si è rotto più volte la mascella, il naso e i legamenti del collo, si è dislocato lo sterno e l’osso pelvico, si è bruciato una mano. Ma voleva anche far ridere e così, appena conquistati un minimo di fama e di potere contrattuale, decise di non dare ascolto a nessuno e di trovare una sua strada. “Se Bruce calciava in alto, io calciavo in basso, se lui reagiva esclamando arghh io dicevo auush”. Si è messo insomma a mischiare azione e commedia ed è così, con questa formula, che ha saputo conquistare anche il pubblico americano e quello europeo, con film come Rush Hour e Shanghai Noon. […] “Quando ho iniziato a fare cinema ero troppo giovane ed inesperto per poter dire qualcosa, ma tutti questi film fatti di pugni e di calci mi sembravano noiosi. Ho sempre ammirato i film di Buster Keaton, mi colpisce il suo ritmo e quello di un Fred Astaire o di un Gene Kelly. E così ho iniziato a modellare le mie scene di azione sulla coreografia dei loro film […] Io vorrei venire percepito come un vero attore, come Dustin Hoffman o Robert De Niro. Vorrei fare film come Kramer contro Kramer o Il Gladiatore. Non mi lamento, da quando ho inizato nel cinema molti colleghi sono scomparsi e io sono ancora qui. Ma vorrei riuscire a fare il salto, come Clint Eastwood”» (Lorenzo Soria, “La Stampa” 23/9/2002).