Varie, 19 febbraio 2002
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Charlton Bobby
• Ashington (Gran Bretagna) 11 ottobre 1937. Ex calciatore. Campione del Mondo nel 1966, nel 1967/68 vinse, con il Manchester United, la coppa dei Campioni. Pallone d’Oro nel 1966, secondo nel 1967 (dietro Albert) e nel 1968 (dietro Best) • «È stato il cervello della nazionale inglese che conquistò i Mondiali nel 1966, uno dei personaggi più carismatici della storia del calcio mondiale, sicuramente il più grande campione inglese di ogni epoca, più ancora di Stanley Matthews, primo a conquistare il Pallone d’Oro nel 1956. Un giocatore che oggi definiremmo moderno, che sapeva anche impostare la manovra offensiva diventando un insostituibile regista e uomo squadra, simbolo per oltre un decennio del Manchester United e della nazionale inglese. Bobby Charlton apparteneva agli scampati della morte che nel 1958, il 6 febbraio, si erano trovati sull’aereo del Manchester United precipitato all’aeroporto di Monaco di Baviera. L’apparecchio, proveniente da Belgrado, aveva fatto uno scalo tecnico a Monaco ma quattro secondi dopo il decollo l’aereo si sfracellò al suolo. Nonostante le lesioni subite - furono 23 i morti - l’allora giovanissimo Charlton era riuscito a rimettersi in sesto e, assieme al tecnico Matt Busby, a rifondare quel formidabile collettivo. Disciplinato, cavalleresco, Bobby Charlton stupiva per la modestia ma ciò faceva parte della sua mentalità. Fin da ragazzo aveva seguito gli insegnamenti di un famoso zio che gli fece firmare un contratto con il Newcastle per poi passare a soli 17 anni nelle file del Manchester United. Fu allora che la sua carriera sbocciò facendolo divenire uno degli immortali del calcio. Tra il 1958 e il 1970 la sua presenza in nazionale fu costante tanto da contare in totale 106 presenze e 49 reti. In origine era un’ala sinistra, capace di dribblare gli avversari come birilli immobili, ma ben presto si accentrò a dirigere il gioco; dotato di un tiro fulminante, sapeva alternare il gioco lungo ai corti fraseggi con i compagni di squadra. A 36 anni lasciò lo United dopo averci giocato 606 partite e segnato 199 reti solo in Premier League (considerando anche le partite di coppa giocò con il Manchester 751 match segnando 246 reti). Con i Red Devils vinse tre titoli nazionali, una coppa d’Inghilterra e la famosa coppa dei Campioni del 1968, la prima per un club inglese (in quella gara con il Benfica di Eusebio fu autore di una doppietta). Il 30 luglio del 1966 vinse con la maglia della nazionale inglese la Coppa del Mondo (nel torneo giocò tutte le partite segnando tre reti) e pochi mesi dopo gli venne assegnato il Pallone d’Oro come miglior calciatore d’Europa (fu secondo anche nei due anni successivi). Superò in classifica Eusebio di appena un punto ed è curioso che furono i due giornalisti portoghesi a determinare il successo di Charlton preferendolo al loro connazionale. Il momento più brutto nella carriera ai Mondiali del Messico del 1970; alla metà della ripresa, del quarto di finale contro la Germania, l’Inghilterra conduceva 2-1 sui tedeschi e il ct Rasmey decise di sostituirlo in vista della semifinale... che invece non giocò mai perchè i tedeschi prima pareggiarono e poi vinsero per 3 a 2. Nel 1994 è stato nominato baronetto dalla Regina Elisabetta» (Luca Marianantoni, gazzetta.it dicembre 2004).