Varie, 19 febbraio 2002
CHER (Cherilyn Sarkisian La Piere)
CHER (Cherilyn Sarkisian La Piere) El Centro (Stati Uniti) 20 maggio 1946. Cantante. Attrice • «Una star intramontabile che come pochi altri personaggi dello show business ha saputo reinventarsi di decennio in decennio. Hippie tra gli anni Sessanta e Settanta, prima ancora che il termine fosse coniato, provocatoria e sexy negli anni Ottanta, in tutine e abiti trasparenti, sofisticata ed elegante nei Novanta [...]» (“Panorama” 22/7/1999) • «In quasi 40 anni di carriera, ha avuto tutto il tempo necessario per raccogliere premi, successi, elogi e anche la sua bella dose di critiche. Una cosa però è certa ed è che l’attrice-cantante non ha mai avuto il timore di imboccare strade nuove ed originali. Ha conosciuto le sue prime affermazioni assieme con il marito Sonny Bono, come parte della premiata ditta Sonny and Cher, col quale ha registrato canzoni come I got you babe e The beat goes on. Poi, separatasi da Sonny, ha intrapreso una carriera da sola che ha alternato a show a Broadway e a una serie di film, ottenendo una nomination per Silkwood e un Oscar per Stregata dalla luna. In mezzo a questo, la cantante-attrice si è anche distinta per i suoi comportamenti diveschi e per le tante operazioni di chirurgia plastica. [...] Quando raggiungi la mezza età inizi a pensare di più alla tua immagine. È inutile far finta che non sia così, sono in un business nel quale c’è molta pressione a mostrarsi al meglio, per noi donne molto di più che per gli uomini. Non sono abbastanza vecchia per fare la nonna, non sono una con una carriera come quella di Maggie Smith e non sono più una in grado di fare a pugni e a sciabolate. Un paio di mesi fa sono andata in una discoteca con Michelle Pfeiffer e così, per divertimento, ci siamo messe ad aspettare che qulacuno ci invitasse a ballare. Nessuno, per fortuna sono arrivati due miei amici gay a salvarci. [...] Cerco di seguire soprattutto un consiglio di mia madre che mi ripeteva che se qualcosa non ha più interesse nel lungo termine è meglio lasciar perdere. Cerco insomma di non farmi distrarre dai problemi minori”» (Lorenzo Soria, “La Stampa” 24/11/2003).