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 2002  febbraio 19 Martedì calendario

Cheung Maggie

• . Nata ad Hong Kong (Cina) il 20 settembre 1964. Attrice. «[...] Superstar del cinema asiatico, vincitrice di premi e riconoscimenti in tutti i festival e le rassegne dell’est, impegnata nelle riprese di un film dopo l’altro, Maggie Cheung è diva dai mille volti, da tredici anni sulla scena, con 73 film all’attivo. Sempre credibile, sempre affascinante. Sia quando ancheggia sinuosa, icona dell’amore impossibile, nel film culto di Wong Kar Wai In the mood for love, sia quando, nelle vesti di Neve Volante, duella magicamente in Hero di Zhang Yimou. [...] nel 1996, quando l’aveva diretta in Irma Vep, il regista Assayas, che è stato a lungo suo compagno, ne aveva intuito il magnetisno irresistibile, la capacità di riempire la scena con uno sguardo: ”Nel fascino di Maggie c’è un mistero speciale, qualcosa che ha a che vedere con la sua doppia cultura, con il fatto che è nata a Hong Kong ma è cresciuta a Londra e quindi è un po’ cinese e un po’ inglese. La sua è un’identità cosmopolita, e lo è sempre di più, ora che viaggia di continuo da una parte all’altra del globo”. [...] le rappresentazioni un po’ ieratiche in cui l’hanno spesso imprigionata i maestri cinesi: ”Nel personaggio di In the mood for love non c’è niente di veramente suo, per lei quello è stato un lavoro noiosissimo, era costretta a recitare senza sapere nulla della storia, senza conoscere la psicologia dei protagonisti, un po’ come se fosse una semplice modella da fotografare. Ha scoperto di cosa parlava il film solo dopo la prima proiezione, e questo è stato molto frustrante” [...]» (Fulvia Caprara, ”La Stampa” 5/4/2005). «Bellissima, elegantissima, brava, interprete a Hong Kong di film popolari di Jackie Chan e Tsui Hark, interprete di Irma Vep di Assayas, poi di alcuni film di Wong Kar-wai inclusi lo stupendo In the Mood for Love e 2046» (Lietta Tornabuoni, ”La Stampa” 21/5/2004). «Malgrado l’esotismo del suo nome cinese, Man Yuk (giada preziosa), è [...] versatile e ”internazionale”. Agile, sottile, pelle d’avorio, ha incarnato il desiderio maschile per eccellenza nel fortunato In the Mood for Love di Wong Kar-wai, fasciata in abiti di seta e inerpicata su tacchi a spillo. [...] In Hero, rutilante film-di-spada ambientato nel III secolo avanti Cristo, è Neve che Vola, la leggendaria guerriera assoldata dai rivali di re Qin per assassinarlo [...]» (Roberto Nepoti, ”la Repubblica” 27/10/2004). «Con lei succede sempre: la macchina da presa e l’occhio del regista si incollano sul volto e sul corpo di Maggie Cheung dalla prima all’ultima inquadratura. successo con Wong Kar Wai in In the Mood for Love, [...] con Olivier Assayas in Clean [...]. Ed era già successo nel 1996 anche con Irma Vep (ancora Assayas) dove Maggie è bellissima e vampiressa. E non succede a tutte le attrici. Non basta essere belle e brave, non basta neanche essere una star. La qualità di un volto di culto è altrove. Nella capacità di illuminare lo schermo e di occuparlo con la presenza fisica e emotiva dall’inizio alla fine del film. [...] la sua vita è stata un puzzle: ”Sono nata a Hong Kong negli anni Sessanta, sono stata adolescente a Londra nei Settanta, negli Ottanta sono tornata a lavorare a Hong Kong, poi alla fine dei Novanta mi sono trasferita a Parigi ho sposato un francese, ho frequentato quel cinema e mi sento un mix di tutte queste cose”. Forse anche per questo Maggie Cheung ha saputo trasformare in cinema tutto quel che tocca e in luogo immaginario persino un abituccio a fiori. Lo capì bene Wong Kar Wai quando stoffa dopo stoffa, con accanimento ossessivo, inquadrando di lei persino gli orli della gonna e i lobi delle orecchie, ne fece l’icona del nuovo cinema romantico orientale. E Olivier Assayas quando la fasciò di latex fin dal manifesto del film in Irma Vep, remake di un feuilleton del 1915: Les Vampires di Luis Feuillade. Il film le regalò una carriera internazionale e una storia d’amore con il giovane e sofisticato regista durata fino al lancio di Clean [...] e alla conquista della Croisette con il premio migliore attrice 2004. [...] ha impersonato di tutto: dalla dea serpente (Green snake), a una leggendaria star del muto cinese (Actress) fino a virtuose eroine d’arti marziali da Dragon Inn a ’Hero’ dove nei panni di Neve Volante sfida Zhan Ziyi in uno dei più visionari duelli del cinema contemporaneo. [...]» (’L’Espresso” 31/3/2005).