Varie, 19 febbraio 2002
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Cimino Michael
• New York (Stati Uniti) 16 novembre 1943. Regista. Film: Una calibro 20 per lo specialista (1974), Il cacciatore (1978), I cancelli del cielo (1980), L’anno del dragone (1985), Il siciliano (1987), Verso il sole (1996) • «Ha l’aria gentile e desolata di chi ha conosciuto un grande successo e poi lo ha perso, per colpe imperdonabili a Hollywood: l’aver vinto cinque Oscar con Il cacciatore nel ”78 e aver fatto fallire due anni dopo la United Artists con il suo disastroso eppure per tanti magnifico I cancelli del cielo. Ha una faccia strana, femminea e senza tempo, begli occhi castani malinconici che nasconde dietro occhiali tenebrosi, una voce aggraziata e ironica» (Natalia Aspesi, ”la Repubblica” 1/9/2001) • «Ad incontrarlo oggi, appare molto diverso dall’uomo in smoking immortalato su tutti i giornali del mondo mentre festeggiava i cinque Oscar per Il cacciatore ed alzava al cielo la statuetta vinta per la migliore regia. profondamente diverso anche dall’uomo vestito in stile western che non cedeva di un passo di fronte alle richieste delle major e spingeva fino al fallimento la United Artists pur di mantenere integra la sua idea di regia dei Cancelli del cielo. I disastri sono diventati più numerosi dei successi, e la sua concezione epica del cinema si scontra drammaticamente con l’impostazione hollywoodiana di questi anni» (Antonio Monda, ”la Repubblica, 27/5/2001) • «Non ho assolutamente nulla contro Hollywood. La mia esperienza è simile a quella che hanno avuto prima di me molte altre persone, e la mia vicenda è da leggere all’interno della cultura americana. Non c’è niente che piaccia di più di assistere alle irresistibili ascese e alle rovinose cadute. E non c’è niente che entusiasmi di più di un ritorno sulla scena. Pensi a Muhammad Ali: con l’eccezione dei neri, l’intera popolazione americana ha sperato di vederne il crollo dal primo momento, per poi esaltarne il ritorno sul trono. Si tratta della natura intima dell’America: è necessario essere sempre forti e sempre preparati. Pasteur diceva che ”il favore della sorte rammollisce il cervello” [...] I produttori della New Regency che avevano approvato Verso il sole furono sostituiti quando il film stava per iniziare. I nuovi responsabili si trovarono nell’impossibilità di annullare il film, ma fecero di tutto per boicottarlo. Hanno tagliato il budget del 30 per cento a dieci giorni dalle riprese, hanno azzerato la promozione pubblicitaria, ed hanno vissuto come un oltraggio il fatto che fosse selezionato per Cannes. Sono riusciti perfino a bloccarmi lo stipendio con dei cavilli legali - tuttora non ho visto un dollaro - ed hanno esultato quando il film non ha vinto la Palma d’oro. Purtroppo il mio amico Francis Coppola, che era presidente della giuria, non se l’è sentita di premiare un film distribuito dalla Warner, ed ha privilegiato un film indipendente. Io mi sono trovato in una situazione di impotenza, nella quale ogni protesta veniva considerata lo sfogo di un personaggio pericoloso» (Antonio Monda, ”la Repubblica” 26/5/2001). Suoi registi preferiti: Ford, Kurosawa, Visconti: «Dopo la laurea a Yale ho cominciato a lavorare per uno studio grafico, e, quasi per caso, ho accettato di dirigere uno spot. La pubblicità non mi è mai piaciuta, ma le possibilità offerte dalla macchina da presa hanno rappresentato una scoperta folgorante. Devo agli studi di architettura l’educazione visiva e la riflessione sul rapporto tra forma e funzionalità» (Antonio Monda, ”la Repubblica” 26/5/2001) • «’Probabilmente ho scritto e adattato almeno cinquanta sceneggiature. Il pugno di film che ho effettivamente realizzato è quel che rimane. questo il costo della verità, un costo molto alto che su una carriera di trent’anni ne vale venti”. Aria lunare, occhiali neri a nascondere un volto dall’età indecifrabile, con un look da artista new wave anni ”80 […] ”Un pittore che dipinge molto ma che non fa mostre ha il vantaggio di mettere insieme molti quadri da usare in futuro, un film-maker no, è questa la tragedia del cinema. Ho passato un anno fra Inghilterra e Irlanda per una storia su Michael Collins. Era tutto pronto, il cast, la sceneggiatura, quando la Coca-Cola si è ritirata dal progetto. Un altro anno se n’è andato con un progetto per un film da girare a Los Angeles, poi la società è fallita […] Il futuro non esiste, io sono adesso, e sono scrittore, pittore e autore di sceneggiature”» (Franco Giubilei, ”La Stampa” 18/2/2003).