Varie, 19 febbraio 2002
CIOMPI
CIOMPI Lorenzo Firenze 11 gennaio 1967. Attore. Famoso per aver interpretato nella soap Vivere il bello e cattivo Andrea Gherardi (il J.R. di Como) • «[...] dico sempre che per un attore un’ora di soap equivale a 20 sedute dallo psicanalista [...] Mia nonna era attrice e recitava nella compagnia di varietà di Erminio Macario [...] Ho cominciato presto, a diciotto anni, recitando in soap come Milagros e Micaela. A New York ho frequentato il celebre Lee Strasberg Institute dell’Actors Studio [...]» (Giovanna Fumarola, ”TvSette” n. 24/1999). «’ Ma che ci fa Madonna nella soap Vivere? Bella battuta m’hanno fatto, no? Io che recito una parte con lei nel film Travolti dal destino, era il 2003, e anche lì spunta fuori Andrea Gherardi. Sempre lui. Come se fosse stata una puntata di Vivere...”. Potere della soap che entra sotto la pelle e tutto confonde, e potere di un ruolo, quello del cinico industriale della fortunata serie di Canale 5, che ha regalato a Lorenzo Ciompi popolarità e successo sfilandogli però un pezzo d’anima. Quel pezzo l’attore se lo è andato a riprendere abbandonando il personaggio per sei anni, salvo poi farci la pace. E qui arriva la sorpresa [...] basta la notizia del ritorno di Ciompi sul set di Vivere e la febbre da share comincia a salire, ha un picco [...] quando riappare in video, continua a salire ancora arrivando oggi al 22,60 per cento, ben 7 punti in più. Intrighi, donne, patrimoni in fumo: il cattivo ha vinto ancora. Eppure al momento dell’addio a Vivere aveva detto: ”Abbandono Andrea perché sono diventato come lui anche nella vita”, lasciando le sue fan a incatenarsi davanti agli studi tv sperando di fargli cambiare idea. Che cosa l’ha fatto tornare sui suoi passi? ”Dovevo rendere al mio personaggio quello che lui aveva dato a me, ovvero successo, fama, denaro. Ma gli devo riconoscere anche altro, come uomo: più sicurezza, quel po’ di giusta cattiveria che in fondo è necessaria per sopravvivere e che la mia natura non contempla. capitato che nell’affrontare una situazione difficile per darmi forza mi sia chiesto: e adesso, Andrea Gherardi, come reagirebbe?”. In mezzo ci sono state anche sedute di analisi... ”Certo, ma pure teatro, una fiction da protagonista in Spagna e qui in Italia Incantesimo. Ho detto no all’Isola dei famosi e alla Fattoria. Poi c’è il Don Lorenzo, il vino che porta il mio nome e che l’azienda di famiglia produce assieme all’olio. [...] Mi piace il bel vivere che cerco nell’architettura, nel design, nella musica e per trovare questo devo andare sul satellite e su canali di nicchia [...] Le soap-opera hanno il loro pubblico, l’importante è che siano di qualità. Certo, i ritmi di lavorazione sono stretti, pochi ciak, se non ”Buona la prima’, ma proprio per questo richiedono grande professionalità e sono una palestra per tenere in allenamento la recitazione. Il mio lavoro è terapeutico, e poi ricordo spesso a me stesso questa bellissima frase: l’attore è uno che sul palcoscenico per delega del pubblico sintetizza una lettura possibile del mondo [...] I cattivi tengono vivi, impediscono l’appiattimento. un piacere destabilizzante. Come spiegare sennò l’attrazione che si prova per un uomo che un giorno ti regala un fiore e il giorno dopo ti pugnala alle spalle? Andrea ti manda al diavolo con il sorriso, assomiglia a certi manager di oggi [...]”» (’La Stampa” 13/7/2007).