Simona Frasca su Il Manifesto del 19/02/02; anche Federico Vacalebre su Il Mattino del 19/02/02 a pagina 38; anche www.Rockbitch.com, 19 febbraio 2002
A Caivano Arte, in provincia di Napoli, molto apprezzato dal pubblico il concerto delle "Rockbitch" (letteralmente "puttane rock"), gruppo musicale formato da otto ragazze inglesi che si esibiscondo sul palco nude o in abiti succinti (sporchi di sangue mestruale), a gambe divaricate di fronte a un fallo in lattice nero, masturbandosi con microfoni, chitarre, bottiglie dal collo lungo e gridando frasi come: «Credo nella dea vagina e nel sesso come espressione totale e divina»
A Caivano Arte, in provincia di Napoli, molto apprezzato dal pubblico il concerto delle "Rockbitch" (letteralmente "puttane rock"), gruppo musicale formato da otto ragazze inglesi che si esibiscondo sul palco nude o in abiti succinti (sporchi di sangue mestruale), a gambe divaricate di fronte a un fallo in lattice nero, masturbandosi con microfoni, chitarre, bottiglie dal collo lungo e gridando frasi come: «Credo nella dea vagina e nel sesso come espressione totale e divina». Durante la performance una delle chitarriste ha gridato toccandosi il pube: «Questo è un luogo sacro, da qui sono venuti fuori professori, dottori e poliziotti!». A fine concerto hanno lanciato ai trecento spettatori tre preservativi dorati ("golden condom"), utili per accedere alla festa finale nei camerini delle artiste. A chi aveva chiesto loro di autodefinirsi: «Non siamo sataniche, ma assatanate, pagane, epicuree». Presentazione del gruppo sulla locandina pubblicitaria: «Chi le ha viste, le ha ascoltate o è andato a letto con loro, sa che non sono false».