Walter Benjamin, "Infanzia berlinese intorno al millenovecento", Einaudi, 19 febbraio 2002
Tetri corridoi, chiare stanze. «Quando lampadari a corona, parafuochi e palme da salotto, consolle, guéridon e balaustre dei bow-window, che allora si pavoneggiavano nelle stanze di riguardo, erano ormai da tempo desueti e defunti, l’apparecchio telefonico, simile a un eroe leggendario rimasto abbandonato in una forra, si lasciò alle spalle il tetro corridoio e fece il suo regale ingresso nelle stanze chiare e luminose, che ora ospitavano una generazione più giovane per la quale rappresentò la consolazione della solitudine»
Tetri corridoi, chiare stanze. «Quando lampadari a corona, parafuochi e palme da salotto, consolle, guéridon e balaustre dei bow-window, che allora si pavoneggiavano nelle stanze di riguardo, erano ormai da tempo desueti e defunti, l’apparecchio telefonico, simile a un eroe leggendario rimasto abbandonato in una forra, si lasciò alle spalle il tetro corridoio e fece il suo regale ingresso nelle stanze chiare e luminose, che ora ospitavano una generazione più giovane per la quale rappresentò la consolazione della solitudine».