Varie, 20 febbraio 2002
COLLE
COLLE Sabrina Avezzano 1 marzo 1973. Modella. Nota soprattutto per la love story con Vittorio Sgarbi. «[...] il personaggio di Sabrina Colle è come sovrastato dal ruolo che ha assunto per salire sulla scena mediatica: Sabrina, la fidanzata di Sgarbi, l’accompagnatrice paziente, la geisha del maestro degli eccessi. Una combinazione schiacciante, questa con Sgarbi. Secondo Dagospia è soltanto la sua ”fidanzata-non scopatrice” [...] ”Ho sempre sognato il cinema, fin da quando ero bambina, e anche quando ero modella correvo a vedere un film dietro l’altro, dovunque fossi. Nel mondo della moda sono passata attraverso, come se niente fosse. [...] In assoluto il film che conosco meglio è C’era una volta in America di Sergio leone: è pieno di dettagli pazzeschi, di piccole scene indimenticabili, di semplici sguardi o di domande che aprono un orizzonte. Da piccola mi ha segnato molto Eva contro Eva, è per questo che mi spaventa tantissimo l’ansia da successo” [...]» (Paolo Martini, ”Capital” luglio 2002). «Suo padre è un poliziotto in pensione, sua madre fa l’insegnante. Ha cominciato a lavorare come modella a Parigi e a New York. Poi è passata al cinema e alla fiction televisiva. [...] Angelo il custode con Lino Banfi, La squadra, Angelo Nero (remake di Senso) di Tinto Brass e L’Incompreso di Oldoini” (Claudio Sabelli Fioretti, ”Corriere della Sera” 5/8/2001). «Una bruna delicata e sottile, con la faccia come un cammeo e il seno impennato [...] ”A una cena di Giorgio Fossa [...] Vittorio mi aveva invitata a sedere vicino a lui, ma poi, per un’ora e mezzo, era parso disinteressato. Nemmeno io badavo a lui. Poi, senza preavviso, è passato di colpo all’azione... Mi ha travolta [...] Riuscire a diventare davvero un’attrice: mi affascina fin da bambina. Guardavo i film in tv e chiedevo a mio padre: ”Come si fa a entrare lì dentro?”. E lui: ”Nel cinema non si entra, lo si fa” [...]» (Mariella Boerci, ”Panorama” 4/5/2000). Vedi anche: Lucia Castagna, ”Sette” n. 27/1999; Luisa Pronzato, ”Sette” n. 4/2001; Claudio Sabelli Fioretti, ”Sette” n. 48/2001;