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 2002  febbraio 20 Mercoledì calendario

Collins Phil

• Londra (Gran Bretagna) 30 gennaio 1951. Cantante. «Dalle complesse architetture musicali del prog- rock alle “canzonette” da cartone animato. Dal giro del mondo inseguendo aerei e alberghi, al buen retiro di Ginevra. Così sono cambiate, nel corso degli anni, la carriera e la vita di Phil Collins, leader di un gruppo leggenda come i Genesis e oggi compositore preferito di casa Disney. [...] “ Da quando ho 5 anni suono la batteria, non ho fatto altri lavori ed è molto difficile pensare che altro lavoro avrei potuto fare. Mi sarebbe piaciuto fare il calciatore, il portiere. [...] I miei batteristi preferiti non sono più fra noi: Keith Moon e John Bonham (Who e Led Zeppelin). Fra i viventi Charlie Watts, Ringo Starr e Jim Keltner (Rolling Stones, Beatles e Ry Cooder). [...] Il mio lavoro preferito con i Genesis è The Lamb Lies Down on Broadway: pezzi strumentali e astratti, quasi ambient music che non sono distanti anni luce dalle orchestrazioni della colonna sonora”» (Andrea Laffranchi, “Corriere della Sera” 17/10/2003). «Un veterano. Anzi, agli occhi dei teenagers, è visto come un dinosauro della musica. Nell’arco di una carriera che ha avuto inizio nel 1970, come cantante e batterista prima con il gruppo dei Genesis e poi da solo, ha venduto qualcosa come 200 milioni di dischi, con successi come Invisible Touch, No jackets required e Sussudio. È stato anche protagonista di vari film e come Sting, come Randy Newman, gli U2, Peter Gabriel e Elton John, si è messo a scrivere per il cinema, ottenendo una nomination agli Oscar per la colonna sonora di Tarzan. [...] “A volte ho pensato che la gente mi ha dimenticato, che sono entrato nella corsia per veicoli lenti. Poi ricevo una lettera da un fan, qualcuno che mi dice come una mia canzone ha toccato la sua vita e già questo è uno stimolo. Andy Warhol diceva che abbiamo tutti i nostri 15 minuti di fama. Io ho già avuto varie ore, ma intendo continuare. [...] Se una cosa è cambiata con gli anni è che non cerco più di far stare ogni cosa dentro la mia vita. [...] Mia moglie è mezza svizzera e mezza tailandese: l’ho seguita. Ormai, posso fare il mio lavoro ovunque. E poi in Svizzera sto bene. C’è chi dice che è un paese noioso, ma la gente è molto gentile, spesso stimolante. Ho una barca, ho imparato a sciare. E non ho a che fare con la stampa britannica, che non è mai stata molto gentile nei miei confronti”» (Lorenzo Soria, “La Stampa” 2/11/2003).