varie, 20 febbraio 2002
CONTE Antonio
CONTE Antonio Lecce 31 luglio 1969. Allenatore. Dal 2011/2012 alla Juventus. Ex calciatore. Con la nazionale fu vicecampione del mondo nel 1994, vicecampione d’Europa nel 2000. Con la Juventus vinse cinque scudetti (1994/1995, 1996/1997, 1997/1998, 2001/2002, 2002/2003), una Champions League (1995/1996), una coppa Intercontinentale (1996), una Supercoppa europea (1996), una Coppa Uefa (1992/1993), una Coppa Italia (1994/1995), tre supercoppe italiane (1995, 1997, 2002). Allenatore, ha centrato due promozioni in serie A (Bari 2008/2009, Siena 2010/2011), dalla 5ª alla 18ª giornata del campionato 2009/2010 fu sulla panchina dell’Atalanta (A) • «Chi è il capitano della Juventus? La risposta è semplice e scontata: Alessandro Del Piero. È il fantasista bianconero a indossare ogni domenica la fascia, ma provate a rivolgere questa stessa domanda ai tifosi juventini e la risposta sarà ben diversa. Con o senza fascia, “il Capitano” per i sostenitori della Juventus è Antonio Conte […] È del 1991 il suo trasferimento alla Juve e da allora non si è più mosso, giocando, vincendo, entrando nel cuore dei tifosi […] Si presenta come uno dei giovani promettenti del nostro calcio, talmente promettente che il 6 aprile del 1986, a 16 anni e mezzo, Eugenio Fascetti lo fa esordire in A […] Diverse amarezze legate a gravissimi infortuni, due dei quali alla vigilia degli europei del 1996 e dei mondiali del 1998» (Giovanni Guardalà, “Eurocalcio” febbraio 2002). «Ho sempre messo la mia faccia – contento e anche orgoglioso – quando le cose andavano male, perché il ruolo del capitano impone anche questo. Facci caso: se tutto filava a meraviglia, andavano gli altri, in sala-stampa, per esempio chi faceva gol. Ma è giusto così» (Matteo Dalla Vite, “Guerin Sportivo” 18/7/2001). Carriera sostanzialmente legata a quella di Marcello Lippi, col quale è anche stato a lungo in conflitto, ma partecipando a tutti i due cicli (con lui dall’inizio solo Del Piero, Ferrara e Tacchinardi): «Un rapporto uguale a quello tra padre e figlio, del tipo che ogni tanto sfocia in litigi e frasi forti dette in faccia. Ecco, io e Lippi ci siamo sempre detti tutto, senza ipocrisie» (Matteo Dalla Vite, “Guerin Sportivo” 18/7/2001).