varie, 20 febbraio 2002
COPPOLINO
COPPOLINO Andrea Cantù (Como) 19 agosto 1979. Ginnasta. Specialista degli anelli, campione europeo nel 2005, bronzo ai Mondiali nel 2001 e 2003 (e agli Europei nel 2006) • « distaccato, freddo. L’avevano inquadrato già da piccolo: ”Questo è nato per le gare. Si può anche allenare male, ma in pedana diventa il numero uno”.Senza pensieri, emozioni, ansie, concentrato solo sulla prestazione. Ai Mondiali di ginnastica artistica a Gand si è aggrappato agli anelli, gli anelli di Jury Chechi, quando si erano già esibiti i boss della specialità. Il bulgaro Jovtchev, già campione del mondo, l’ungherese Csollany, oro olimpico di Sydney, il bielorusso Ivankov, pluricampione su tutti gli attrezzi. Rivali di mille battaglie del ”rosso di Prato”.Senza farsi condizionare dai suoi ventidue anni, ha eseguito i suoi passaggi mozzafiato fino ad agguantare la medaglia di bronzo. La prima della ginnastica maschile dal 1997, dall’ultimo Mondiale vinto da Chechi. Ma nemmeno sul podio, ha sorriso. L’Italia ha trovato un campione di ghiaccio. ”Sì, il mio carattere è un po’ freddo. Anche nella vita. Certo che sono contento, non me l’aspettavo, è stata una sorpresa. Speravo di entrare in finale. Io questi campioni li ho sempre visti in tv, dal vivo fanno tutto un altro effetto. Puoi vedere come si allenano: lavoro tanto anch’io, è chiaro, però c’è molto da fare. Perché ad Atene 2004 le possibilità ci sono”.L’accostamento a Chechi non sembra spaventarlo: ”Anzi, mi fa piacere, e lui è stato contento per quello che è successo a Gand. Ma io ho appena iniziato. Ho scelto gli anelli perché ho una qualità: la forza. Questo è l’esercizio fatto per me”.Se Chechi esibiva bicipiti e muscoli delle spalle spaventosi, Coppolino sembra più equilibrato coi suoi sessantacinque chili distribuiti su uno e sessantacinque di altezza. ”Ha delle fibre muscolari eccezionali” si compiace Maurizio Allievi, ex ginnastica che perse Mosca ”80 per un infortunio, ed ora allena in nazionale e nel centro tecnico di Meda. ”Dove la madre mi presentò Andrea quando aveva sette anni: era piccolo e secco come dicevano che fosse Jury. A Gand ha presentato un bellissimo esercizio in un’edizione mondiale in cui erano cambiati i codici di valutazione, e ognuno doveva mettersi in vetrina, farsi conoscere per il futuro. La sua unica lacuna è che ha deciso di puntare solo sugli anelli”.Il ginnasta di ghiaccio ascolta heavy metal, prima di salire in pedana si carica con gli AC/DC. Ha studiato tre anni da decoratore, poi ha lasciato per dedicarsi alla ginnastica. ”Nel mio paese, Novedrate, duemila abitanti in provincia di Como, non c’è niente da fare, però a quaranta chilometri c’è Milano, e lì mi sposto quando mi voglio divertire. Mio padre è benzinaio, ho due fratelli che non si occupano di ginnastica, uno fa l’infermiere. Quanto a me, non ho la più pallida idea di cosa farò quando avrò smesso”» (m.ch., ”la Repubblica” 9 novembre 2001).