Varie, 20 febbraio 2002
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COSSUTTA Maura Monza 27 luglio 1951. Politico. Medico, dal 1996 deputato, prima di Rifondazione Comunista poi del Pdci
COSSUTTA Maura Monza 27 luglio 1951. Politico. Medico, dal 1996 deputato, prima di Rifondazione Comunista poi del Pdci. Figlia di Armando • «[...] ”Con il latte ho succhiato il manifesto del partito comunista. Ho cominciato a frequentare la sezione nel 1963, a 12 anni. Il segretario era un operaio. Abitavamo a Milano, in via Porpora. Zona piazzale Loreto”. Due anni dopo il padre, che lei chiama quasi sempre Armando, è trasferito a Roma. ”Sezione di Monteverde vecchio. Popolani, poeti e leader politici. C’erano Pajetta eBoffa. Scontri con i fascisti, allarmi per il golpe: i miei genitori andavano ogni sera a dormire fuori casa, e non dicevano dove neppure a noi tre figli. Entrai nei pionieri, cominciai a viaggiare nei Paesi dell’Est: Ddr, Cecoslovacchia”. Unione Sovietica. ”La prima volta andai con mio padre. Facevo il liceo, credo fosse il 1969. Mentre l’aereo stava atterrando a Mosca, Armando mi prese da parte e mi parlò. ’Qui troverai tante cose che a te, con il carattere che ti ritrovi, non piaceranno. Ci verranno a prendere con lunghe macchine nere. Vedrai la gente fare code interminabili. Ma dovrai sempre ricordarti che cos’è stata la Rivoluzione d’Ottobre per il popolo russo e per l’intera umanità’. C’erano riunioni interminabili, ma alcune erano con personaggi di grande valore, leader dei movimenti di liberazione, africani, sudamericani. Armando me li indicava: ’Questi sono capi politici che si battono per la libertà dei loro popoli, e alcuni di loro dovranno sacrificare la vita per la causa’. Andammo anche nella periferia della grande Unione Sovietica. E davanti alle donne dell’Uzbekistan, che si erano emancipate, facevano l’ingegnere e il medico, Armando tornò a farmi notare: ’Se non ci fosse il comunismo, queste donne porterebbero il velo e starebbero chiuse in casa; invece progettano la diga sul lago Baikal’”. Fu convincente. ’Mi iscrissi a un corso serale di russo, all’associazione Italia-Urss, in piazza Esedra. Adesso c’è un cinema multisala. Mia madre parlava bene russo, Armando no, parlava la lingua franca della diplomazia di allora, il francese. L’estate tornai a Mosca, all’università. C’erano ragazzi da tutto il mondo, la cucina comune e l’asilo nido per le ragazze madri”. C’erano anche i carri armati a Praga. ”E Armando, il filosovietico, li condannò. Era lui di turno al partito quell’estate, fu lui, dopo la drammatica telefonata con Longo che era in Urss, dire che i ’confini del socialismo non coincidono con i confini degli Stati socialisti’. In realtà il dissenso con Berlinguer non si consuma con lo strappo del 1976, ma prima”. Accade quando il segretario generale manda l’uomo di Mosca a occuparsi degli enti locali, con la motivazione che ha accumulato ”troppo potere, pur senza averne abusato”. ”Anni dopo, nei suoi libri, Armando ha saputo riconoscere che sullo strappo aveva ragione Berlinguer e torto lui. Non so quanti leader politici siano stati capaci di tanto. Però alla fine, negli Anni Ottanta, fu Berlinguer a ritrovarsi solo nel partito, per il modo in cui aveva gestito l’occupazione della Fiat e lo stesso scontro sulla scalamobile”. Maura Cossutta non c’era già più. ”Non condividevo il compromesso storico. Me ne andai dopo grandi discussioni con Armando, che mi invitava a restare perché la battaglia, diceva, si fa dentro e non fuori. E poi mi ero innamorata di un trotzkista, con cui ho fatto un figlio.Quindi mi sono messa con un ex di Lotta continua, il mio compagno di oggi”. Il ritorno avviene nel partito di papà. ”Non avevo mai smesso di far politica, nel sindacato dei medici, in ospedale, nel movimento delle donne. Sono tornata a iscrivermi al Pci nell’anno della sua morte, per contribuire alla battaglia di Armando contro la svolta di Occhetto [...] Scegliere Bertinotti come leader fu un gesto di generosità e di lungimiranza da parte di mio padre. Lui era appesantito da quell’antico cliché. E poi aveva già allora un’idea dinamica del comunismo e del partito: da qui l’invenzione di un leader che non fosse espressione del vecchio Pci, di un socialista di sinistra”. Che si ribellò al padre fondatore. ”Anche allora ci fu cannibalismo delle classi dirigenti. Ma almeno lo scontro era politico. [...]”» (Aldo Cazzullo, ”Corriere della Sera” 24/1/2006).