Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2002  febbraio 20 Mercoledì calendario

COSTAMAGNA

COSTAMAGNA Luisella Torino 16 dicembre 1968. Giornalista tv. Nel 2010 conduttrice di In onda, con Luca Telese (La7, dal lunedì al venerdì, ore 20.40) • «[...] è qualcosa di più di una giornalista, di una conduttrice, di una intrattenitrice. La sua vita professionale è una missione. Non solo perché, con la sua presenza quotidiana, è [...] un antidoto alla tv spazzatura delle Balivo, degli Sposini, delle Bianchetti, degli Infante, delle De Filippi, delle D’Urso, ma perché la sua vita è una dichiarazione di eroismo, a testimonianza imperitura che l’istante del sopravvivere è l’istante stesso della potenza [...] è sopravvissuta a Michele Santoro (nell’epoca in cui faceva stragi di bionde), è sopravvissuta a Maurizio Costanzo, è sopravvissuta a Paolo “Straccio” Liguori: per completare il quadro ha anche dichiarato di essere cresciuta con “Mixer” di Gianni Minoli e di ammirare Marco Travaglio: chiunque di noi, caduto in un simile baratro, in tanta infermità e putrefazione televisiva, farebbe i conti con qualcosa di innominabile che si propaga nei nostri malesseri, se non nei nostri ragionamenti. Lei no, lei è scampata, non si è sommersa: in lei alberga l’anima di una Eleonora Pimentel Fonseca, o di una Rosa Parks, o di una Dolores Ibarruri, o di Anna Kuliscioff. No, forse di una nuova Madre Teresa di Calcutta. In lei ammiriamo la grinta di chi è arrivato, di chi ha faticato. Dietro la grazia dello sguardo e la compostezza dei modi, sembra però non esserci traccia di pietà. Ha la stoffa dei suoi maestri, dei nostri cattivi maestri. La tv non corrode solo tutto ciò che riprende. Corrode anche se stessa. Stanca di continuare ed esasperata dal visibile, la sua parte migliore, s’ingegna a estirparlo: Luisella Costamagna, lieve accesso di illusione, ci fra credere che tutto sia come prima, che niente cambi. Che Santoro e Costanzo siano solo un brutto ricordo. And that’s the way it is» (Aldo Grasso, “Corriere della Sera” 25/11/2009).