Varie, 20 febbraio 2002
COSTANTINI
COSTANTINI Flavio Roma 1926. Pittore e illustratore • «Fra i più amati, anche se tra i più elusivi. Vivere, per lui, è nascondersi, così come dipingere implica una fatica minuziosa e interminabile [...] Prima di dedicarsi all’illustrazione e alla pittura è stato marinaio, allievo ufficiale della Marina Mercantile. E’ probabilmente l’unico marinaio al mondo che non sa nuotare, totalmente idrofobo: se beve un bicchier d’acqua si strozza al primo sorso. Ama il mare ma detesta l’acqua. Il suo primo imbarco civile avvenne su una petroliera dell’Agip che si chiamava Rapallo [...] Dopo la petroliera fu il transatlantico: una nave svedese del 1900 che dal Mediterraneo faceva rotta verso gli Stati Uniti: ”Era un bel giro, ma non apprezzavo, credevo di essere un cameriere. Non fosse stato per le nascite e le morti, sembrava di viaggiare in un albergo di lusso” [...] In mare cominciò a leggere: Salgari, Conrad, Stevenson, Kafka, che entrarono qusi senza essere chiamati nei primi disegni buttati giù in attesa degli imbarchi. Quando arrivò la scelta definitiva di abbandonare il mare, Salgari, Conrad, Stevenson, Kafka divennero ossessione artistica e ciclo pittorico [...] Poi è stato il ciclo degli anarchici, nato dalla delusione, anzi dalla crisi di nervi, provocata da un viaggio in Unione Sovietica [...] Quei mari striati di tempera, quei vascelli dalle vele stanche o gonfie d’ardimento, quelle silhouettes di scrittori, o di anarchici, o di eroi risorgimentali inseriti in un montaggio figurativo che ne rammenta la vita, l’opera, le imprese anche in chiave ironica» (Osvaldo Guerrieri, ”La Stampa” 1/8/2001).