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 2002  febbraio 21 Giovedì calendario

CUCCI Italo

CUCCI Italo. Nato a Sassocorvado (Pesaro) il 31 maggio 1939. Giornalista. Ex direttore del ”Corriere dello Sport” e del ”Guerin Sportivo”. «’Brera un volta scrisse: sono nazional-comunista. Per me ho scelto questa definizione: anarchico di destra e direttore operaio [...] 1963. Ero abusivo al Carlino da un anno e mezzo e veniva l’ora di assumermi, visto che ero pure bravino. A me sarebbe piaciuto continuare a occuparmi di musica, spettacolo. Il direttore Giovanni Spadolini mi fece capire: ’Sei arrivato con fama di estremista di destra, il che mi preoccupa perché secondo me gli estremi si toccano e un giorno potrei ritrovarmi un estremista di sinistra’. Insomma, per me al Carlino non si trovò posto e mi girarono a Stadio: sono diventato giornalista sportivo in base a questa scelta. Spadolini. Nell’82 l’ho visto piombare a Barcellona e cercare di confondersi fra gli esaltatori degli azzurri. Spadolini, quello che considerava gli sportivi giornalisti di serie B [...] mi ritrovo a Stadio, accolto male. Quelli del Carlino erano considerati intellettuali. Al Carlino, piano terra, gli snob. A Stadio, primo piano, i paria [...] Estremista lo sono al massimo nei sentimenti [...]” [...] un giorno del ’64 [...] ” l’anno del doping, delle accuse al Bologna, delle inchieste federali. Li divenni portagonista con uno scoop lungo dei mesi su Stadio. Avevo fatto la giudiziaria, riuscivo a stare dietro ai meccanismi del palazzaccio di giustizia, avevo la mia chiave per entrarci e ogni giorno scodellavo una notizia prima degli altri [...] la Gazzetta venne acquistata da Giuseppe Pasquale, presidente della Federcalcio, uno importante nel settore delle assicurazioni, pure produttore cinematografico. E con la Gazzetta, tramite il Conte Rognoni, si prese pure il Guerin Sportivo, che allora stava a Milano. Lì mi ritrovo nell’autunno del ’69. [...] Ci ho messo dei mesi a lasciare Milano. La spinta è stata una telefonata di Enzo Biagi: ’Mi ha parlato bene di lei Sergio Zavoli’. Un miracolo per la nostra categoria, penso. Continua Biagi: ’Vado a risistemare il Carlino, vuole venire con me?’. Dovevo fare l’inviato e invece divento capo dello Sport per assecondare un desiderio di Biagi. [...] il Guerin Sportivo finì a Conti, un personaggio in piena regola, partito dalla vendita di materiale elettrico e di ricambi per auto. Passa un anno, fine del ’74 e il Guerino non ingrana. Conti mi fa chiamare per un colloquio [...] Nel febbraio del 75 è iniziata la grandiosa avventura. Dal 75 all’82, da trentamila copie alle trecentomila della finale mondiale. Un miracolo editoriale e un immenso laboratorio del giornalismo sportivo pieno di grandi firme che scrivevano per il loro piacere [...] Piccolo colpo di scena seguente: vengo chiamato al Corriere dello Sport come condirettore [...] ’Me ne vado’, annuncio a Conti. ’Quando si rompe le palle torni da me’, risponde. Tempo un anno, ero di nuovo con lui, direttore editoriale” [...]» (Andrea Aloi, ”Guerin Sportivo” 17/11/1999).