21 febbraio 2002
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Curtis JamieLee
• . Nata a Los Angeles (Stati Uniti) il 22 novembre 1958. Attrice. Film: Perfect, Blue steel, Un pesce di nome Wanda, Una poltrona per due, True lies. « sempre stata un personaggio che Hollywood non ha mai saputo bene come prendere, la figlia di due dei divi più amati degli anni ’50 ( Tony Curtis e Janet Leigh) affermatasi come la ”regina delle urla” nella serie Halloween e, da allora, mai diva abbastanza per conquistare i ruoli più ambiti e mai troppo poco diva per dovere accettare le parti minori. [...] ”In realtà sono sempre stata la brava ragazza. Non ho mai risposto male a mia mamma, non sono mai scappata di casa. Avrei voluto essere una ’bad girl’, ricordo le guardavo con molta ammirazione. Ma non ce l’ho mai fatta [...] I figli sono come i paparazzi che ti fotografano quando non vuoi e non te lo aspetti. Mentre bevi. O mentre ti guardi allo specchio e ti lamenti perchè hai un paio di chili in più. Imitano ogni tua mossa e l’unica linea di difesa è quella di essere onesti e di dare l’esempio con il tuo comportamento [...] Anche se nella mia vita ci sono altre priorità, adoro fare l’attrice. Non ho controllo, se mi chiamano ci sono. Altrimenti, sono felice lo stesso”» (Lorenzo Soria, ”La Stampa” 7/8/2003). «[...] Dice di non aver mai pianificato le sue varie incarnazioni. Non la diva dell’horror: Halloween, che la lanciò nel 1978, fu un successo inatteso, ”anche perché era un periodo in cui l’horror era considerato un cugino di terzo grado dello show business” [...] Né la star comica: il regista John Landis la chiamò senza alcun preavviso per Una poltrona per due nel 1983. [...] ”io sono sempre stata quella del ’dove, quando, chi, quanto pagano’. Non ho mai fatto tanti complimenti quando si è trattato di accettare parti. E sia chiaro, ho fatto anche tante schifezze [...] Sono la figlia illegittima dei film, partorita nel buio dell’horror. Non era stata una mia scelta. Ho fatto provini per altri film: non mi hanno presa. Credete che non mi sarebbe piaciuto iniziare la carriera con Witness, con Harrison Ford innamorato di me, le luci di John Seale e Peter Weir che mi diceva cosa fare? Certo che mi sarebbe piaciuto, ma non è successo. Però, io sto ancora qui [...] i miei si separarono quando io avevo tre anni. Mia madre si risposò con un imprenditore che con lo show business c’entrava come i cavoli a merenda e sono cresciuta con loro in una casa in campagna fuori Los Angeles. Mio padre non lo vedevo mai. Insomma, con Hollywood ho avuto molto meno a che fare, da ragazzina, di quello che si tende a credere” [...]» (Silvia Bizio, ”L’Espresso” 16/12/2004).