Paola De Carolis sul Corriere della Sera del 21/02/02., 22 febbraio 2002
Presentati al Royal College of Physicians di Londra i risultati del primo studio mondiale (su un campione di 26 mila persone provenienti da 29 paesi) sulla salute sessuale di uomini e donne tra i 40 e gli 80 anni
Presentati al Royal College of Physicians di Londra i risultati del primo studio mondiale (su un campione di 26 mila persone provenienti da 29 paesi) sulla salute sessuale di uomini e donne tra i 40 e gli 80 anni. Giudica il sesso «molto importante» l’83 per cento degli intervistati italiani (1.500 persone), l’80 per cento dei francesi, il 77 per cento degli spagnoli e il 70 per cento di britannici e tedeschi. Particolari sugli italiani: il 70 per cento sostiene di avere rapporti da 1 a 6 volte a settimana, contro una media mondiale che si aggira attorno al 57 per cento (21 per cento in Giappone); il 65 per cento degli uomini oltre i 70 anni ha fatto sesso almeno una volta nell’arco di 12 mesi; il 64 per cento degli uomini e il 56 per cento delle donne considerano «del tutto sbagliato dire che gli anziani non hanno più desideri sessuali» e più della metà degli intervistati sostiene che «il desiderio sessuale non cala con l’età». Secondo il rapporto solo il 44 per cento degli uomini e il 32 per cento delle donne sono «pienamente appagati» dai loro rapporti. Problemi maschili più diffusi: eiaculazione precoce (11 per cento), disturbi dell’erezione (10 per cento), disinteresse verso l’atto sessuale (8 per cento), incapacità di raggiungere l’orgasmo (8 per cento). Per le donne: disinteresse (19,7 per cento), incapacità di raggiungere l’orgasmo (15 per cento), dolore relativo all’atto sessuale (7 per cento).