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 2002  febbraio 22 Venerdì calendario

DE FILIPPI Maria Pavia il 5 dicembre 1961. Conduttrice tv. Appena laureata in giurisprudenza a Pavia, si trasferisce a Roma come consulente legale per la Univideo, l’associazione di produttori di videocassette

DE FILIPPI Maria Pavia il 5 dicembre 1961. Conduttrice tv. Appena laureata in giurisprudenza a Pavia, si trasferisce a Roma come consulente legale per la Univideo, l’associazione di produttori di videocassette. Conosce Maurizio Costanzo, che le offre un lavoro nella sua società di produzione, Poi debutta in televisione con Amici, primo di tanti talk show di successo • «[...] Aplomb rassicurante. Fare pacato, accompagnato da una voce roca con erre francese che ipnotizza come una litania. Logica e misura nell’approccio alla materia del suo lavoro. Potrebbe trattarsi di ”mestiere” [...] sposata con Maurizio Costanzo dal ”95, sbarcata sugli schermi nel ”93 e oggi mosca bianca di una tv spesso urlata, isterica e nevrotica, la donna più bionda di Mediaset affronta sottovoce ospiti e concorrenti delle sue trasmissioni. Tiene il microfono appiccicato alle labbra e vi sussurra dentro con la testa piegata di lato, l’espressione contenuta di chi non vuol condizionare niente e nessuno con le proprie emozioni. Perché proprio di moti del cuore si parla nei tre programmi che conduce nel corso della settimana. C’è posta per te, Uomini e donne e Amici sono le creature di Maria De Filippi, curate sul nascere poichè ne è anche autrice. Tre appuntamenti con seguiti di pubblico nutritissimi. Un target d’ascolto trasversale che accomuna anziani, famiglie e adolescenti. E a questi ultimi in particolare sono indirizzate le finestre pomeridiane e l’appuntamento serale del giovedì di Amici, lo show dedicato all’arte dello spettacolo dove 26 giovani si sfidano con prove di ballo, canto e recitazione. [...] ”Davanti alle telecamere cerco di essere sempre equilibrata ma i miei collaboratori sanno bene che ho anche io i miei momenti orrendi. E nella vita una cosa che mi destabilizza tremendamente è la paura di perdere le cose che amo. Ho vissuto in maniera terribile la malattia e poi la morte di mio padre. E divento ansiosa a livelli patologici se uno dei miei cani sta male. Sono capace di telefonare a casa ogni quarto d’ora e anche di annullare una registrazione se lo so in pericolo” [...]» (Claudia Carucci, ”La Stampa” 21/4/2005). «Dopo la laurea in giurisprudenza ha lavorato come consulente legale di una ditta produttrice di videocassette, esperienza che le ha dato l’opportunità di conoscere Maurizio Costanzo (diventato poi suo marito) che le ha offerto un lavoro nella sua società di produzione (Fortuna Audiovisivi). Ideatrice della trasmissione talk show per ragazzi Amici, dal 1992 ne è anche conduttrice. Nel 1994 fino al 1997 la trasmissione è andata in onda in orario serale con il titolo Amici di sera. Il suo stile essenziale, a tratti brusco, e la mancanza di ammiccamenti hanno reso l’edizione diurna del programma un efficace esempio di dialogo televisivo tra giovani, mentre l’edizione serale è risultata spesso (malgrado gli apparenti sforzi della conduttrice) più lacrimosa e scontata. Nel 1994 ha condotto su Retequattro Ai tempi miei e nella stagione 1995/96 ha condotto all’interno della trasmissione Forum la rubrica bisettimanale Visto da lui, Visto da lei, in cui insieme al marito Maurizio Costanzo ha proposto qualche esempio di lite o discussione coniugale. Dal 1996 ha condotto su Canale 5 il talk show quotidiano Uomini e donne. Nel 1997/98 ha condotto Accadde Domani, nel 1998/99 Coppie, Missione impossibile e Colpo di scena; successivamente il fortunatissimo c’è posta per te (2000). Nel 2002 ha ideato e condotto anche il reality show Saranno famosi su Italia 1» (Televisione, a cura di Aldo Grasso, Garzanti 2001). « diventata la stella di Mediaset, con Maurizio Costanzo e senza Maurizio Costanzo.[…] Lei, però, giura di non essersi montata la testa convinta che il divismo televiso non esista: ”Cammino per strada e nessuno mi strappa i vestiti di dosso. Fare televisione è fare un mestiere come un altro. Il divo, se ancora c’è, è quello dei concerti rock come Vasco Rossi”.Un padre proprietario di azienda agricola, un fratello direttore di banca, è piombata nel mondo dello spettacolo con la sua laurea in legge assolutamente per caso, dopo aver scoperto che non le piaceva fare l’assistente universitaria, occuparsi di finanza all’istituto IRS, organizzare il personale in una ditta di video-cassette. Arrivata alla ”Fascino” dopo un incontro con Maurizio Costanzo, gli ha proposto l’idea di un programmino sui ragazzi intitolato Amici, frutto dei pensieri che le erano venuti partecipando a una ricerca di mercato della Fiat per lanciare un’auto ”giovane”.Da lì è partita la sua fulminante carriera. […] Da piccola che voleva fare? ”La benzinaia. Mi piaceva l’odore della benzina […] Da mia madre ho preso il senso di responsabilità: è una donna, mia madre, forte, pratica, attiva. Da mio padre alcuni lati negativi che non rinnego: sono fumantina, passionale, egocentrica […] Ho sette anni meno di mio fratello e mio padre mi ha privilegiato. Con lui è stato un rapporto complesso: prima molto intimo, poi una rottura, infine un riavvicinamento. Ho impiegato un tempo lungo ad accettare la sua morte […] La mia trasmissione più amata è C’è posta per te: la sento più mia perché richiede un approfondito lavoro di redazione. Quando faccio Amici non preparo niente prima di andare in studio: il programma va bene anche senza di me perché è una formula giusta […] Mi piace la carriera di Enza Sampò. Come è entrata e come è uscita dal video”» (’La Stampa” 4/5/2003) • «Con questa storia della freddezza all’inizio sono riusciti a farmi sentire davvero un ghiacciolo. Ovviamente l’ho presa male, come una cosa negativa, come un non avere sentimenti o non saperli mostrare. Poi ho cominciato a vederla come un fatto positivo, il risultato di un nuovo modo di condurre. In realtà il mio è solo un buon autocontrollo, che mi è servito dopo l’attentato di via Fauro [...] Ho imparato da mia madre, una donna che io non ho mai visto piangere, nemmeno al funerale di mio padre [...]» (’Specchio” 18/9/1999).