varie, 22 febbraio 2002
DEL
DEL TURCO Ottaviano Collelongo (L’Aquila) 7 novembre 1944. Politico. Ex presidente della Regione Abruzzo (2005-2008). Prima, segretario generale della Fiom, poi vicesegretario generale della Cgil (dall’83 al ”93), segretario del Psi (1993). Eletto deputato nel 1994, senatore dal 1996. Aderisce prima a Ri, poi allo Sdi. Presidente della commissione Antimafia nella XIII legislatura, ministro delle Finanze nell’Amato II. Arrestato il 14 luglio 2008 per associazione per delinquere finalizzata alla concussione e corruzione, riciclaggio, truffa, falso e abuso d’ufficio, è al centro dell’inchiesta sulla ”Sanitopoli” abruzzese: il 6 novembre 2009 la Procura di Pescara ha chiuso le indagini con la richiesta di giudizio per lui e altri 32 indagati • «[...] accusato, insieme ad alcuni assessori e funzionari della sua giunta, di aver intascato milioni di euro di tangenti. Denaro sottratto, secondo gli inquirenti della procura di Pescara, alla sanità pubblica con il sistema delle cartolarizzazioni. Soldi facili per le cliniche, che si trasformavano, in parte, in tangenti per i politici [...]» (Giuseppe Caporale, ”la Repubblica” 15/7/2008) • «[...] ottavo di otto fratelli, figli di Giovanni, bracciante di Collelongo [...]» (A. Gar., ”Corriere della Sera” 5/4/2005) • «Io sono figlio d’arte. La casa della mia infanzia, a Collelongo, in Abruzzo, era anche Camera del lavoro e sezione socialista. In un angolo dello stanzone c’erano sacchi di grano, lenticchie e fagioli. I braccianti pagavano così la tessera del partito e della Cgil. Mio padre si definiva nenniano-stalinista. La mia famiglia era numerosa. Sono l’ottavo figlio, Ottaviano appunto. I primi ebbero nomi normali, Angelo, Francesco, Elvira, Fausto. Poi mio padre è impazzito: Quintiliano, Pratilina, Alfiere [...] Mi sono fermato alla terza media. Quando sono diventato ministro qualcuno ha storto il naso. ”Non si vergogna? Ha solo la terza media”.Una volta l’autodidatta veniva ammirato. Oggi viene snobbato [...] Nenni era il mio mito politico. Io sono sempre stato un autonomista [...] Mi ha sempre infastidito essere definito ”di destra”.Adesso poi che alcuni socialisti sono andati realmente con la destra! Questa è una cosa che detesto. Quando penso che De Michelis deve fare trattative con Gasparri, con Storace, con Alemanno per cercare di piazzare i suoi uomini [...]» (Claudio Sabelli Fioretti, ”Sette” 24/6/2004).