Varie, 22 febbraio 2002
DELANO
DELANO Bertrand Tunisi (Tunisia) 30 maggio 1950. Politico. Sindaco di Parigi • «Mentre gli altri andavano al mare, scrivevano memorie e medicavano le ferite, lui il ”mare” lo ha creato a Parigi, traducendo in politica (e in consenso) fantasia, creatività e attese dei cittadini, ingredienti non sufficienti ma quanto mai necessari a risollevare le sorti della sinistra francese dopo la cocente sconfitta elettorale. Per ora, quello di Bertrand Delanoë, sindaco socialista della capitale, è un trionfo mediatico e d’immagine, che potrebbe però diventare un trampolino nel futuro di una ”gauche” depressa, litigiosa e orfana di Jospin. […] Ha stravinto le elezioni amministrative del 2001 e ha salvato la baracca socialista la primavera scorsa: Parigi, con il peso specifico della capitale e incurante di una tradizione secolare, resta in controtendenza rispetto alla Francia di Chirac e del primo ministro Raffarin, alla provincia profonda, tentata prima da Le Pen e oggi appagata dalla lotta alla criminalità ingaggiata dall’astro nascente della destra francese, il ministro dell’Interno, Nicolas Sarkozy. arrivato alla ribalta in punta di piedi. Un outsider, circondato da scetticismo per la sua dichiarata omosessualità, che ha conquistato la Parigi trasgressiva e libertaria, ma anche i ceti popolari delle periferie e dei quartieri disagiati che, da anni, attendevano interventi di qualità. I modi raffinati, l’eleganza da circolo del golf, nascondono la tempra del militante e una straordinaria capacità di lavoro. Sindaco a tempo pieno, entrato nel cuore dei parigini, non coltiva ambizioni sulla scena nazionale né pensa di imitare Chirac, che con l’Hotel de Ville ha conquistato l’Eliseo. Ma la sua politica a Parigi - qualità della vita, cultura e attenzione per i più deboli - è sempre più un punto di riferimento per la sinistra in cerca d’identità e per un partito socialista che deve ricostruire la propria leadership» (Massimo Nava, ”Corriere della Sera”25/8/2002). La notte fra il 5 e il 6 ottobre 2002 fu accoltellato all’Hotel de Ville di Parigi da un Azedine Berkane che spiegò di odiare «politici e omosessuali»: se la cavò con una brutta ferita all’addome. Vedi anche: Francesco Merlo, ”Sette” n. 11/2001;