Varie, 22 febbraio 2002
DELLERA
DELLERA Francesca (Francesca Cervellera) Latina 2 ottobre 1965. Attrice • «Bellissima, una vita divisa tra le città del cuore Roma, Parigi e Londra [...] Schiva e appartata nell’epoca in cui sembra obbligatorio mostrarsi, anche a costo di rischiare la sovraesposizione, risulta un personaggio in controtendenza. Il suo mestiere le regalò la celebrità giovanissima e una serie d’incontri fondamentali, primo fra tutti quello con Ferreri che la volle protagonista di La carne, mentre Fellini, prima di morire, aveva pensato di affidarle il ruolo della Fata Turchina nel suo Pinocchio, purtroppo mai realizzato. Oggi [...] mantiene un posto di primo piano nell’immaginario collettivo. Per la sua unicità, per la sua libertà, è sempre un simbolo di fascino e seduzione. E ha mantenuto negli anni la capacità di non svendersi, di non dire dei sì troppo facili. [...] ”Un’attrice che a 23 anni ha lavorato con un genio come Ferreri è poi inevitabilmente portata a fare riferimento a quella esperienza. Ed è difficile che le capitino altri coup-de-foudre... [...] Non ho una concezione mercenaria del mio mestiere. Ho detto molti no, ho rinunciato a tanti soldi perchè non ero convinta di certi progetti. Ma è più forte di me, non riesco a fare le cose in cui non credo [...] Mi è costato sicuramente in termini di guadagno. Ma non sono mai stata avida di successo e di soldi. Ho sempre rischiato. Nella professione come nei sentimenti, sono una che alle sicurezze preferisce l’azzardo. E ogni volta ho pagato le conseguenze delle mie scelte [...] Viviamo in un’epoca dominata dalla smania di apparire, io credo che non si debba esagerare. In tv ci vado se ho qualcosa da dire, non tanto per esserci. Un attore ha delle responsabilità nei confronti del pubblico: più s’inflaziona, più sottrae credibilità ai personaggi che interpreta [...] Ho sognato il grande schermo fin da quando ero piccola. Anche se esiste una buona televisione, il cinema possiede un’altra magia [...] Nel cinema italiano vedo gente in gamba, ma oggi che il mercato è dominato dalla televisione e dalle leggi dell’audience rischiare è più difficile. Lo stesso Ferreri, in questi anni, avrebbe difficoltà a girare i suoi capolavori [...] Mi sento un’attrice libera, addirittura anarchica. Non sono legata a nessun clan nè protetta da amicizie influenti. Lavorare senza accettare compromessi è più difficile, senza dubbio. Ma io sono fatta così e non potrò mai essere diversa”» (Gloria Satta, ”Il Messaggero” 17/3/2003). «Bellezza da eroina romantica fuori dal tempo, la Dellera è una strana creatura: riservatissima e passionale, con un lato infantile; una vagabonda che quando non gira film sparisce. ”Vivo bene perché non ha messo questo lavoro al centro dell’esistenza. Dalla vita cerco emozioni, perché senza emozioni non si vive. Mi sono sempre fatta guidare dalle passioni. [...] Non vado alle feste, non amo la mondanità. Non è difficile, basta non andare in vacanza dove vanno tutti, non frequentare i soliti ristoranti. Non ho fatto di questo lavoro il centro della mia vita. Se vivi solo per quello ti assorbe tutta l’energia. [...] All’estero i divi appaiono se vanno a una serata benefica o alle premiazioni, gli attori veri li vedi pochissimo. Parlo di quelli che intendono fare solo gli attori e non i personaggi” [...] Con chi vorrebbe lavorare tra i registi italiani? ”Bernardo Bertolucci. Lui ha lavorato molto sul tema dell’impossibilità dell’amore. Mi piace una frase di Cocteau che ha usato una volta: ’Non esiste l’amore esistono le prove d’amore’. [...] Detesto il cinismo. Ma le persone che coltivano di più l’aspetto spirituale della vita, prendono tutto con maggior distacco. L’unica cosa che mi coinvolge è il rapporto d’amore. Per una storia d’amore sono disposta a rinunciare a tutto. Anche se non sono gestibile, sono un’anarchica. Quando la passione finisce, ciao. [...] Il matrimonio uccide l’amore, diventa un luogo di abitudine, e l’abitudine uccide l’eros. Ho bisogno di un’emozione forte per stare con uomo. Se si esaurisce, lo devo lasciare. [...] Sono una persona che ha solo un obiettivo: stare con un uomo che mi piaccia molto. [...] Sono sicuramente una persona che non vuole porsi politicamente, ma sto dalla parte dei deboli. Sempre”» (Silvia Fumarola, ”la Repubblica” 1/2/2004). Vedi anche: Valerio Cappelli, ”Sette” n. 25/1999.