Varie, 22 febbraio 2002
Tags : Marcel Desailly
Desailly Marcel
• Accra (Ghana) 7 settembre 1968. Ex calciatore. Con la Francia vinse i mondiali del 1998 e gli Europei del 2000. Dopo aver vinto con l’Olympique Marsiglia la coppa Campioni 1992/93, arrivò in Italia per giocare con il Milan vincendo due scudetti (1993/94, 1995/96) e una Champions League (1993/94, un gol nella finale vinta 4-0 contro il Barcellona). Ottavo nella classifica del Pallone d’Oro 1996, nono nel 1994, decimo nel 1998, undicesimo nel 1995, ventiquattresimo nel 2000, nomination nel 1999 e nel 2001 • «Si afferma come difensore centrale, prima nel Nantes e poi nel Marsiglia guidato da Goethals, con il quale vince la Champions League in finale con il Milan a Monaco (26 maggio 1993). Nel novembre dello stesso anno, quando la squadra di Tapie è costretta a ridimensionarsi, viene ceduto al Milan, dove Capello, coperto in difesa, lo sistema a centrocampo davanti alla linea dei quattro difensori; è il Milan più cinico e meno spettacolare della gestione di Capello, ma capace di conquistare, nel 1994, prima lo scudetto, subendo appena 15 gol, e subito dopo la Champions League ad Atene (4-0 al Barcellona il 18 maggio: di Desailly il quarto gol). Desailly è riconfermato in squadra nel 1996, ma soffre la partenza di Capello. Nell’estate 1998, con l’arrivo di Zaccheroni, viene ceduto nonostante abbia appena vinto il Mondiale con la Francia, da difensore centrale. Passa al Chelsea ma non perde l’abitudine al successo: nel 2000, prima del titolo europeo con la Francia, arriva la Coppa d’Inghilterra, ottenuta battendo in finale per 1-0 l”Aston Villa» (Enciclopedia dello Sport, Treccani). « un pilastro del Milan che all’inizio degli anni 90 domina incontrastato il campionato italiano. [...] prima come centrocampista di rottura (ha un fisico imperioso) e quindi come centrale insuperabile, che privilegia l’anticipo. Con Capello polemizza perché non vuole arretrare il solo raggio d’azione, poi capisce che in difesa può durare ancora qualche anno a ottimi livelli e allora accetta, trasformandosi in una sorta di Rijkaard, con meno classe e più ardore. [...] dire che [...] quando era arrivato in Italia sembrava un buon rincalzo, e nulla più» (Dizionario del Calcio Italiano, Baldini&Castoldi 2000) • «[...] Accra, Ghana. Odenkey gioca spensierato senza sapere che tra poco lascerà la sua città, il suo paese. Perché Elizabeth è stanca. Stanca ed indignata di essere l’ultimo pensiero di un marito poligamo. Il padre di Odenkey. La donna s’innamora di Marcel Edouard Georges Desailly, un funzionario francese del Ministero degli Esteri e sceglie di seguirlo in Francia. Con Odenkey, che riceve due regali: un biglietto aereo per Nantes e una nuova identità. Il diplomatico gli offre il proprio nome. Odenkey Addy, quattro anni, diventa Marcel Desailly [...]» (Thierry Hubac, ”Eurocalcio” maggio 2001).