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 2002  febbraio 22 Venerdì calendario

DeviersJoncour Christine

• . Nata a La Cassagne (Francia) il 28 giugno 1947. ”La putaine de la République” (si definisce così), bruna, slanciata, elegante e ancora piacente, una specie di Mata Hari sotto processo per lo scandalo Elf, feuilleton nel quale si intrecciano affari e politica, sesso e tangenti, vendita d’armi e intrighi politici del quale è la star indiscussa: per un compenso di 64,5 milioni di franchi avrebbe sedotto l’allora ministro degli Esteri di Mitterrand, Roland Dumas, convincendolo a togliere il veto sulla vendita di sei petroliere a Taiwan. Lei si difende dicendo che lo amava veramente «con tutta la forza dei sentimenti», anche se ammette che aveva pure un altro amante («lo usavo per farlo ingelosire») (Enrico Molinari, ”La Stampa” 3/2/2002). «[...] signora dall’aria elegante, le gambe snelle, lunghi occhi verdi e riccioli bruni nei quali Dumas amava tuffare le labbra [...] Figlia di insegnanti in Dordogne, regione a nordest di Bordeaux, Christine passa l’infanzaia piccolo borghese tra lezioni di piano e di disegno. A sedici anni è già sbocciata; ”bella, i ragazzi mi girano attorno”, ammette. Tra i tanti la colpisce l’aitante Jean-Jacques de Peretto. Una passione fulminea e fulminante; e lei è già incinta. Matrimonio riparatore, fuga a Parigi in pieno 1968, vita da bohème, con il piccolo Frédéric parcheggiato dai nonni. Christine fa per un po’ l’indossatrice per una casa di biancheria intima [...] la storia finisce veloce come era cominciata. A quel punto non c’è il ritorno in provincia [...] le apre le braccia Claude Joncour, direttore di una compagnia di radiologia [...] nasce un altro figlio [...] il marito punta molto in alto. le fa conoscere George Sayan, intimo di Mitterrand e grande amico di Dumas [...] ”Scoprii quest’uomo e lo trovai giorno dopo giorno sempre più affascinante [...] Non immaginavo, all’epoca, alcun seguito sentimentale” [...] Galeotto fu Alfred Sirven, detto Mephisto. Uomo segreto, implicato nei servizi segreti, sapeva tutto di tutti. Claude Joncour lo invita a cena sperando di ottenere una buona parola presso Le Floch-Prigent. Ma il manipolatore in realtà è manipolato. Sirven, venuto a conoscenza del rapport con Dumas, puntava su Christine. ”Dimenitca tuo marito - le dice - è te che vogliamo, io e il mio boss che diventerà presto presidente dell’Elf, la compagnia petrolifera di Stato. Tu riprendi contatto con Dumas perché ci servirai molto. Sei arrivata a quarant’anni, vuoi continuare a fare la massaia?”. [...] Il ”patto mefistofelico” consisteva in un appartamento, un buon salario, un conto in Svizzera e una carta di credito illimitata [...] lei doveva organizzare cene d’affari, incontri riservati, contatti discreti. Ma soprattutto i favori del ministero degli esteri erano essenziali per la regina del petrolio [...]» (Stefano Cingolani, ”Sette” n. 51-52/2004).