Varie, 22 febbraio 2002
DI
DI LORENZO Giovanni Stoccolma (Svezia) 9 marzo 1959. Giornalista. Papà italiano e mamma tedesca. Capo delle pagine culturali della ”Sueddeutsche Zeitung”. Trasferitosi ad Hannover da Roma ancora adolescente è riuscito ad arrivare alla nomina a direttore del ”Tagesspiegel”, quotidiano della borghesia illuminata berlinese • «I primi quattro-cinque anni a Hannover furono duri, piuttosto brutti. Davanti a una lingua così difficile si provava un senso d’impotenza. Capii allora cosa significa emigrazione: bisogna accettare di integrarsi. La chiave dell’integrazione, la chance, è la lingua. Con la lingua si assimilano i valori, la cultura di un paese. Troppi immigrati oggi qui lo rifiutano: 25 bimbi italiani su cento in Germania vanno in classi speciali perché i genitori rifiutano di integrarsi e non gli fanno imparare bene il tedesco [...] La svolta venne a 19 anni. Cominciai l’apprendistato del giornalismo, decisi di restare qui. Vennero anni di gavetta, anni in cui gli errori scritti alimentavano la voglia di imparare il tedesco [...] A 34 anni mi accorsi d’esser passato da una lingua predominante all’altra» (’la Repubblica”, 31/3/2001).