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 2002  febbraio 22 Venerdì calendario

DI LUCA Danilo Spoltore (Pescara) 2 gennaio 1976. Ciclista. Vincitore del Giro d’Italia 2007, secondo a quello del 2009, quando fu trovato positivo al Cera (l’epo di terza generazione), ha subito una squalifica di due anni (fino al 21 luglio 2011)

DI LUCA Danilo Spoltore (Pescara) 2 gennaio 1976. Ciclista. Vincitore del Giro d’Italia 2007, secondo a quello del 2009, quando fu trovato positivo al Cera (l’epo di terza generazione), ha subito una squalifica di due anni (fino al 21 luglio 2011). Ha vinto anche: Giro di Lombardia (2001), Amstel Gold Race (2005), Freccia Vallone (2005), Liegi-Bastogne-Liegi (2007) • «[...] non è uno scalatore alla Taccone, ma anche lui predilige gli arrivi in salita, dove può esaltare al massimo le sue qualità di scattista. Un corridore da classiche che, raggiunta la maturità non solo atletica, vuol provarsi anche nella gare a tappe. [...] splendido ”finisseur”: nel ”98 Danilo arrivò terzo al mondiale under 23 di Valkenburg, Olanda, vinto da Ivan Basso, secondo un altro azzurro, Nocentini. Passato professionista, Di Luca ha avuto una carriera in chiaroscuro, molto altalenante. [...] il suo nome risultava in molte intercettazioni telefoniche del dottor Santuccione, il medico pescarese denunciato e anche arrestato per doping, che fu suo preparatore personale. Per questi fatti gli organizzatori del Tour nel 2004 non lo hanno voluto [...]. Quelle intercettazioni gli hanno precluso anche la maglia azzurra: niente Olimpiade e niente mondiale. [...]» (Walter Gallone, ”Il Messaggero” 21/4/2005) •« uomo di parola. Se dice: ”Lì vinco io”, lo fa. Se non ci riesce è perché subentrano fattori esterni, come il puledro impazzito nella tappa del Mont Faron al Giro del Mediterraneo o una cartina fasulla al Giro di Murcia» (Gianfranco Josti, ”Corriere della Sera” 17/3/2002) • «[...] Lo chiamavano ”Killer” [...] biondino abruzzese che assomiglia a Leonardo Di Caprio e che da ragazzino sembrava un predestinato. Cominciò a pedalare a 4 anni, seguendo l’esempio del fratello Aldo che corricchiava. E subito riuscì a distinguersi, per la disperazione di mamma Maria e papà Alfredo. Proprio suo padre, però, visto l’entusiasmo del piccolo Danilo, finì per procurargli una bici da corsa di seconda mano, pitturandogliela personalmente di un color oro già emblematico. E infatti alla prima corsa, nel 1984 a Picciano nel Pescarese, fu subito vittoria. Ricca di successi anche la sua carriera da dilettante, con il Tricolore e il Giro d’Italia nel ”98, oltre al bronzo mondiale Under 23 nella corsa iridata vinta da Basso [...] Passato professionista alla fine di quella stagione, Di Luca dimostrò di avere i numeri anche nella massima categoria, rivelandosi nella tappa del Giro d’Italia 2000 conclusa sulla salitella di Peschici, ripetendosi nella corsa rosa 2001 sui tornanti finali verso l’arrivo a Montevergine e poi addirittura nel Lombardia. Buone ma non esaltanti le due stagioni seguenti, con successi nel Laigueglia, nel Veneto, in una tappa della Vuelta, poi alla Placci e nella Tre Valli Varesine. Fino al 2004, cominciato con la vittoria nella Vuelta a Murcia dedicata a Marco Pantani, che era appena scomparso tragicamente. Poi, però, l’inizio della crisi. ”Per colpa mia e di altri” ricorda spesso Danilo con amarezza. Beffato da Rebellin a pochi metri dal traguardo nella Freccia Vallone [...] Di Luca dovette poi rinunciare alla Liegi Bastogne Liegi per un’infezione urinaria. ”Di lì in poi è stato un martirio”. Chiamato in causa nell’inchiesta antidoping a carico del medico Carlo Santuccione, Danilo si vide infatti sbattere la porta in faccia dal Tour de France, espulso alla vigilia della Grande Boucle soltanto in base a sospetti mai provati. Con gli organizzatori della corsa francese il corridore abruzzese è ancora in causa, ma intanto quell’episodio e il ”caso Santuccione” lo tagliarono fuori anche dalla Nazionale per le Olimpiadi di Atene, poi vinte da Bettini, e per i Mondiali di Verona. ”Una stagione sbagliata” è solito ricordare. Meglio voltar pagina: divorzio dalla Saeco di Cunego-Simoni e accordo con la neonata Liquigas Bianchi di Cipollini, Garzelli, Pellizotti, Backstedt e Cioni, tutti ottimi corridori ma dalle caratteristiche diverse da Di Luca. Un ritiro di preparazione in Messico per scordare il passato e via in sella a testa bassa. [...]» (’La Stampa” 18/4/2005).